ALFRED DE VIGNY

Alfred de Vigny (1797-1863) è stato un celebre scrittore, poeta e drammaturgo francese esponente di quella che prende nome “poesia filosofica”, dal titolo della sua più celebre raccolta poetica pubblicata postuma: “I destini – poesie filosofiche “ (Les Destinées- poèmes philosophiques), del 1864.

In effetti, le poesie di Vigny si caratterizzano tutte per una forte introspezione e un’analisi molto dettagliata dei sentimenti e dei problemi che affliggono il poeta, tali da porlo sullo stesso piano di un filosofo, che tuttavia non espone le sue teorie filosofiche in saggi o trattati, ma all’interno di liriche piene di sentimento e intensità. Lo stesso Vigny, nel suo diario (Journal d’un poète), divide la sua vita in tre stadi: il tempo dell’educazione, il tempo della vita militare e poetica e il tempo filosofico.  

Ritratto giovanile di Alfred de Vigny, di François-Joseph Kinson.

Dopo il 1838, il poeta attraversò una profonda crisi morale dovuta alla perdita della madre e alla fine della relazione con l’attrice francese Marie Dorval. Si ritirò pertanto in solitudine nella Charente, a Maine-Giraud, dove scrisse le sue opere più belle facenti parte del ciclo delle poesie filosofiche. Nella raccolta “Les Destinées” sono contenute le sue più celebri poesie scritte proprio in questo periodo, come “La morte del lupo” (La mort du loup) del 1843, “La casa del pastore” (La maison du berger) del 1844, “La bottiglia in mare” (La bouteille à la mer) del 1852, “Il monte degli ulivi” (Le mont des oliviers) del 1862 e “La collera di Sansone” (La colère de Sanson) pubblicata postuma nel 1864.

Altre opere molto importanti del poeta sono il romanzo storico “Cinque marzo” (Cinq-Mars) del 1826, la raccolta poetica “Poemi antichi e moderni” (Poèmes antiques et modernes) dello stesso anno e i poemi “Mosé” (Moïse) del 1822, “Eloa o la sorella degli angeli” (Éloa, ou La sœur des anges) del 1824 e “Il diluvio” (Le Délugé), ispirati alla Bibbia seguendo l’esempio del poeta inglese George Gordon Byron.

Infine, si citano il libro “Chatterton” del 1835, “Stello” del 1856 e il poema “Lo spirito puro” (L’esprit pur) del 1863.

Famosa è l’ultima strofa della sua poesia “La bottiglia in mare”, della raccolta “Les Destinées”:

Le vrai Dieu, le Dieu fort est le Dieu des idées. 
Sur nos fronts où le germe est jeté par le sort, 
Répandons le Savoir en fécondes ondées ; 
Puis, recueillant le fruit tel que de l’âme il sort, 
Tout empreint du parfum des saintes solitudes, 
Jetons l’œuvre à la mer, la mer des multitudes : 
— Dieu la prendra du doigt pour la conduire au port. 

TRADUZIONE IN ITALIANO (by francesefacile.altervista.org/blog)

Il vero Dio, il Dio forte è il Dio delle idee.
Sulle nostre fronti in cui il germe viene gettato dalla sorte,
Diffondiamo il Sapere in onde feconde;
Poi, raccogliendo il frutto come esce dall’anima,
Tutto intriso del profumo delle sante solitudini,
Gettiamo l’opera in mare, il mare delle moltitudini:
— Dio la prenderà dal dito per condurla al porto.

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