Hilaire German Edgar Degas (1834 – 1917) è stato, assieme a Camille Pissarro, Claude Monet e Pierre-Auguste Renoir, un importante pittore francese esponente dell‘Impressionismo (Impressionnisme), una corrente pittorica che si sviluppò in Francia alla fine dell’Ottocento (1860 circa) e che perdurò fino agli inizi del Novecento.
Nella pittura di Degas è possibile trovare quasi tutti gli elementi dell’Impressionismo propriamente detto, ad eccezione della pittura “en plein air” che era particolarmente amata da Pissarro e Monet.
Ad esempio, troviamo la scelta di ritrarre non paesaggi e figure della mitologia greca, come andava di moda nella pittura precedente al movimento impressionista, ma scene della vita quotidiana della borghesia del XIX secolo, vuota di ideali, piena di vizi, di ipocrisie e di meschinità che andavano tenute nascoste dai benpensanti. Un esempio è il quadro di Degas “L’Assenzio” (L’absinthe) dove viene raffigurata una donna borghese che ordina al bar un bicchiere della famosa droga verde di fine Ottocento. L’espressione apatica della donna sta a indicare la vuotezza di emozioni e la costante apatia della società del tempo. Ciò non è dovuto agli effetti della bevanda, in quanto il bicchiere è visibilmente ancora pieno. Il titolo “L’Assenzio” fu infatti dato in un secondo tempo: originariamente l’opera si chiamava “In un caffè“.

Nel quadro è possibile notare come la tecnica pittorica sia profondamente cambiata dallo stile classico che andava di moda nei secoli passati: la linea di contorno è mal definita, i soggetti sono rappresentati rudimentalmente e senza ricercatezza di particolari. Un esempio di ciò è anche il quadro di Degas “Prove di balletto“, dove le pennellate sembrano date quasi a caso, senza raffinatezza.

Degas amava ritrarre le ballerine, e numerosi sono i quadri da lui realizzati con tale soggetto. I suoi dipinti raffigurano pertanto teatri e luoghi al chiuso piuttosto che paesaggi. Nel dipingere ballerine, inoltre, l’artista ama catturare il movimento e porsi in angolazioni diverse, strane e inusuali, per discostarsi dallo stile classico che prevedeva pose statiche e una visione d’insieme frontale.

Spesso e volentieri, infatti, Degas raffigura le danzatrici dall’alto, come le vede lo spettatore dalla galleria del teatro. Le figure sono prese in movimento, senza dare l’impressione di essersi messe in posa, e il colore è dato a tratti disomogenei, staccati, tipici dello stile impressionista.

Anche la prospettiva è poco curata, facendo sembrare il quadro incompleto. Questo perché nell’Impressionismo non era importante la riproduzione fedele della realtà, quanto la luce e il riuscire a fermare un attimo della vita quotidiana che non torna più. Lo stesso Degas diceva di non amare dipingere ciò che aveva di fronte agli occhi, bensì ciò che viveva nei suoi ricordi.

Le figure femminili erano molto importanti nella sua pittura: erano soprattutto le donne a essere ritratte dall’artista, che amava mettere in luce ogni aspetto della loro vita, anche frivolo o privato. Molto spesso erano donne lavoratrici, persone di ogni giorno, soggetti che non erano mai stati immortalati prima.

Oltre alle ballerine, sono famosi anche i suoi ritratti a donne che si acconciano, si pettinano o fanno il bagno. I temi immortalati dagli Impressionisti erano talora molto spregiudicati, contrari alla rigida morale dell’epoca. Questo perché l’intento era sia discostarsi quanto più possibile dai canoni classici, ma anche mettere in luce difetti e ipocrisie della società contemporanea di fine Ottocento. Molti Impressionisti, come ad esempio Manet, precursore della corrente pittorica, utilizzeranno le prostitute come modelle per i loro dipinti.

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