GUSTAVE FLAUBERT

Gustave Flaubert (1821-1880) è un famoso scrittore francese appartenente al movimento Realista, sebbene nelle sue opere sia possibile trovare anche elementi del Romanticismo.

Gustave Flaubert.

Nato a Rouen, in Normandia, era figlio di un chirurgo ospedaliero, e fin da giovane trovò conforto nei romanzi per sfuggire ai  momenti di despressione e alla noia che dominarono sempre la sua esistenza [1]. Proprio ispirato dalle sue letture, decise di intraprendere la carriera di scrittore, pubblicando romanzi che spesso attingevano dalla sua vita reale.

Le vicende di un collega di suo padre lo ispirarono ad esempio nello scrivere il suo romanzo più famoso, “Madame Bovary”: il romanzo, pubblicato nel 1857, parla infatti di un giovane medico la cui moglie, Emma, delusa dalla sua vita matrimoniale priva di emozione e frustrata dal sentimento di noia da cui è costantemente afflitta, trova conforto solo creandosi un modo di fantasia attraverso il quale può sfuggire alla realtà; solo alla fine, dopo alcune vicissitudini, la donna deciderà di togliersi la vita.

Il romanzo, la cui fama è ormai internazionale, ha avuto talmente successo che in psichiatria è chiamato “bovarysme” il sentimento di frustrazione e di noia che un individuo manifesta nei confronti della propria esistenza, considerata inevitabilmente banale e priva di stimolo. Il “bovarysme” costituisce un tipo di crisi sia psicologica che sentimentale che si sviluppa all’interno dell’individuo, la stessa che condusse la moglie del giovane medico, di cui Flaubert era conoscente, a un gesto disperato in giovane età.

Nel 1869 Flaubert pubblicò anche “L’educazione sentimentale” (L’éducation sentimentale), un altro romanzo che attinge da fatti realmente accaduti: nell’opera lo scrittore rievoca infatti il suo amore di gioventù per la bella Elisa Schlesinger, una donna sposata che non poté ricambiare il suo affetto [1]. Nel romanzo i due personaggi principali sono il giovane Frédéric, innamorato di Madame Arnoux, una trasposizione di Flaubert e della donna da lui un tempo amata, ma all’interno della narrazione si inseriscono anche le vicende politiche della Francia del 1848, piena di scompiglio e di instabilità.

Nel 1862 Flaubert pubblicò invece il romanzo storico “Salammbô”, ambientato a Cartagine durante la prima guerra punica (264-241 a.C.): Salammbô è infatti la figlia di Amilcare Barca, e quindi sorella del celebre Annibale. Nel romanzo, alcuni soldati mercenari assoldati da Amilcare decidono di ribellarsi alla sua autorità e di assediare Cartagine per non aver ricevuto il denaro pattuito. Il capo dei rivoltosi, Mâtho, si invaghisce della bella Salammbô, devota della dea lunare Tanit. Entrambi perdono la vita alla fine del romanzo, proprio come nello stile del Romanticismo (vai alla pagina dedicata a NOVALIS presente nel blog del sito internet parliamotedesco.altervista.org per saperne di più).

“Salammbô”, dipinto di Gaston Bussière (1907). Immagine di pubblico dominio.

Flaubert, infatti, presenta una narrazione di tipo romantico ma allo stesso tempo anche realistica: in “Madame Bovary” i dettagli, e soprattutto i luoghi, vengono descritti con un’accuratezza e una minuziosità tale da divenire quasi reali, e perfettamente visibili nella fantasia del lettore.

In “Salammbô”, vicende di fantasia si alternano a vicende realmente accadute, come ad esempio la rivolta dei mercenari barbari a Cartagine, guidata da Mâtho durante la prima guerra punica. Si aggiunge che il romanzo, oltre ad essere ispirato a fatti storici, venne ideato dallo scrittore dopo un viaggio in Tunisia.

Flaubert, che visse a Parigi per un certo periodo (inizialmente per ragioni di studio), dovette ritirarsi a Croisset, vicino alla sua città natale Rouen, nel 1844, in seguito a una brutta crisi nervosa che lo colse dopo aver scritto alcune importanti opere [1]. Nel 1838 scrisse infatti “Memorie di un pazzo” (Mémoires d’un fou”), anche se il libro fu pubblicato postumo nel 1900, nel 1839 “Smarth” e nel 1842 “Novembre”.

Fu proprio a Croisset che l’autore scrisse i suoi romanzi più celebri, tra cui anche “Madame Bovary”, e inoltre “Tentazione di Sant’Antonio” (Tentation de Saint Antoine) che venne ultimato nel 1872 dopo diverse stesure che richiesero lunghi anni.

Nel 1877 pubblicò “La leggenda di San Giuliano l’ospitaliere” (La légende de Saint-Julien l’hospitalier), un romanzo sulla vita del santo, le cui vicende più importanti si trovano raffigurate sulle vetrate della cattedrale di Rouen [2].

Note bibliografiche:

[1] “Littérature et civilitation français” di G.F. Bonini e M-C. Jamet sous la direction de G. Freddi, Valmartina, 1994, Torino, volume 2, pag. 104.

[2] “Littérature et civilitation français” di G.F. Bonini e M-C. Jamet sous la direction de G. Freddi, Valmartina, 1994, Torino, volume 2, pag. 105.

(Tutte le immagini e le informazioni qui presenti sono di pubblico dominio).

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