PLACE DE LA CONCORDE

Place de la Concorde è la piazza più grande di tutta Parigi e la seconda piazza più grande della Francia (seconda solo a Place des Quinconces di Bordeaux).

Situata nell’VIII arrondissement (Rive Droite) e confinante con il giardino delle Tuileries, segna la fine del percorso dell’Avenue des Champs-Élysées che inizia da Place de l’Étoile (oggi Place Charles De Gaulle). Costituisce inoltre una delle tappe dell’Asse storico di Parigi per gli importanti eventi che qui ebbero luogo (vai alla pagina sulla DÉFENSE per avere informazioni dettagliate sull’argomento).

Cartina che mostra l’esatta posizione di Place de la Concorde nell’8° arrondissement (cerchio rosso). Immagine di pubblico dominio.

Inizialmente, si chiamava “Place Louis XV dal nome del sovrano che la fece costruire nel 1755 da Ange-Jacques Gabriel. Per questo, al suo centro si ergeva una statua in bronzo del re a cavallo circondata dalle statue delle quattro Virtù (prudenza, giustizia, fortezza e temperanza). Ma il popolo di Parigi, lo stesso che aveva commissionato l’opera, poiché già molto scontento del malgoverno dei Borboni e deluso dall’esito della Guerra dei Sette Anni (vai alla pagina su LUIGI XV), utilizzò questo monumento per prendersi gioco di Luigi XV, attaccando al collo del cavallo un cartello che diceva:« Ah! la bella statua, ah! il bel piedestallo, Le virtù sono a piedi e il vizio a cavallo» («Ah! la belle statue, ah! le beau piédestal, Les vertus sont à pied et le vice à cheval») citando un famoso proverbio francese.

La piazza continuò a chiamarsi “Louis XV” fino al 1790, anno in cui i Montagnardi la trasformarono nel principale luogo di esecuzione di tutti coloro che si opponevano alla causa rivoluzionaria, dandole nome “Place de la Révolution”. Per questo, la statua del re venne abbattuta e al suo posto fu messa una ghigliottina. Qui vennero giustiziati numerosi personaggi famosi, i cui nomi sono trascritti nei registri del museo della Conciergerie, annessa al Palazzo di Giustizia. Tra questi: Luigi XVI, Maria Antonietta, Robespierre, Saint-Just, Danton, Desmoulins, Charlotte Corday, la contessa du Barry e Madame Roland.

Qui Charlotte Corday, che doveva essere bendata, esclamò: “Avrò pure il diritto di vedere la ghigliottina, non ne ho mai vista una!” (è dubbio, però, se la sua esecuzione non avvenne a Place de Grève, oggi Place de l’ Hôtel-de-Ville). Qui Maria Antonietta, che pestò accidentalmente il piede del boia, disse: “Pardon Monsieur, non l’ho fatto apposta!”. Luigi XVI moriva dichiarandosi innocente, mentre Danton chiedeva che fosse mostrata la sua testa al popolo e Robespierre lanciava un grido disperato nel momento in cui gli venivano tolte le bende dalla mascella ferita.

Place de la Concorde a Parigi. Sono visibili l’obelisco di Luxor e le sue due fontane, quella nord (in lontananza) e quella sud (in primo piano). Foto tratta da WorldSiteGuides.com.

Dopo tante tragedie, la piazza fu poi dedicata alla concordia e divenne Place de la Concorde all’epoca in cui fu istituito il Direttorio (1795). Durante l’impero di Napoleone, la piazza ebbe sempre questo nome, anche durante i Cento Giorni, ma venne ribattezzata “Piazza Luigi XVI quando la Restaurazione volle ricollocare sul trono il fratello del re, Luigi XVIII. Cambiò definitivamente nome in “Place de la Concorde” nel 1840, e da allora si è sempre chiamata così come inno alla pace, monito a evitare il commettersi di altri orrori come quelli che si erano consumati negli anni della Rivoluzione Francese.

Dal 1836, nel punto in cui sorgeva la ghigliottina si trova l’obelisco di Luxor, regalato alla Francia dal viceré d’Egitto Mehmet Alì. Il nome del monumento deriva dal fatto che, anticamente, era uno dei due obelischi che segnavano l’entrata al tempio di Luxor in Egitto.

Sul suo piedistallo sono scolpiti dei disegni che mostrano la complessa e difficile tecnica che servì a collocarlo sulla piazza. Le difficoltà di posizionamento impedirono nell’Ottocento di collocarvi accanto l’obelisco gemello, restituito all’Egitto solo negli anni ’90 grazie al presidente francese François Mitterrand. Sulla sua lunghezza sono invece scolpiti i geroglifici che raccontano le imprese dei faraoni Ramses II e Ramses III.  La punta dorata fu aggiunta solo nel 1998 dal governo francese, e da allora l’intero obelisco viene chiamato anche “Ago di Cleopatra” (Aiguille de Cléopatre).

L’obelisco di Luxor a Place de la Concorde, con la punta dorata aggiunta nel 1998. Foto di pubblico dominio.

La piazza di forma ottagonale guarda a nord verso la bellissima chiesa della Madeleine, posta sull’omonima piazza e raggiungibile da qui percorrendo Rue Royale (dove si trovano anche l’Hôtel de la Marine e la Galerie Royale). A sud, invece, contempla le acque tumultuose della Senna.

Distanza tra Place de la Concorde e la chiesa della Madeleine. Immagine modificata di pubblico dominio, tratta da Google Maps.

Di Place de la Concorde sono famose le due splendide fontane opera di Jacques-Ignace (Jakob Ignaz) Hittorff, architetto francese di origine tedesca. Quella che guarda a sud, verso la Senna, rappresenta i due principali mari da cui è bagnata la Francia, ossia l’Atlantico e il Mediterraneo; quella che guarda a nord, verso la Madeleine, rappresenta i suoi due fiumi più importanti: il Rodano e il Reno. Per questo, prendono nome rispettivamente “Fontana dei Mari” e “Fontana dei Fiumi”.

La Fontana dei Mari a Place de la Concorde. Sullo sfondo, si vedono la Chiesa della Madeleine e l’ Hôtel de la Marine. Immagine di pubblico dominio tratta da Pixabay.com.

A ogni angolo della piazza, lo stesso Hittorff collocò le statue allegoriche delle otto città più importanti di Francia, senza contare Parigi: Lille (o Lilla), Strasburgo, Lione, Marsiglia, Bordeaux, Nantes, Brest e Rouen. Vicino alla statua di Lilla, per cui fece da modella l’amante di Victor Hugo, Juliette Drouet, si trova l’ingresso per le fogne di Parigi, il che non a caso visto che proprio Victor Hugo le rese celebri nel suo capolavoro “I miserabili” (Les misérables) del 1862.

Statua di Place de la Concorde con davanti la colonna rostrale a forma di candelabro. Foto di pubblico dominio.

Ciascuna delle otto statue è separata l’una dalle altre dalle bellissime colonne rostrali a forma di candelabri. L’intero perimetro della piazza è circondato da una balaustra in pietra.

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