SIDONIE-GABRIELLE COLETTE

Sidonie-Gabrielle Colette (1873-1954) è stata un’importante scrittrice francese nei cui scritti possiamo ritrovare spesso il tema dell’amore privo di censure ed il tema del contatto con la natura e con gli animali, quest’ultimo vissuto intensamente dalla scrittrice nei primi anni della sua vita e che permea soprattutto le sue opere più mature.

Sidoni-Gabrielle Colette. Immagine di pubblico dominio.

Scrittrice e attrice di music-hall famosa semplicemente come “Colette”, è stata la prima donna della Repubblica francese a ricevere gli ossequi nazionali ai suoi funerali.

Premiata con la Legion d’onore ed il premio Nobel nel 1948, iniziò la sua carriera letteraria pubblicando romanzi che avevano per protagonista la giovane “Claudine” (1900-1903): “Claudine a scuola”, Claudine a Parigi”, “Claudine si sposa” e “Claudine se ne va”. Nel 1907 venne pubblicato anche “Il rifugio sentimentale” (La retraite sentimentale), ultima parte delle vicende di Claudine. Tuttavia, questa serie di romanzi vennero all’epoca pubblicati con la firma del primo marito di Colette, Henry Gauthier-Villars (scrittore, editore e giornalista conosciuto con lo pseudonimo di “Willy”), oppure sotto il nome Colette-Willy, perciò rimane ancora controverso se si debba attribuire unicamente a Colette l’intera produzione di queste opere.

Negli scritti successivi dell’autrice, si ritrova spesso il tema dell’amore (principalmente dell’amore proibito), soprattutto in romanzi come “L’ancora” (L’entrave) del 1916, “Chéri” del 1920, “Il grano in erba” (Le blé en herbe) del 1923 e “La fine di Chéri” (La fin de Chéri) del 1926. Appena pubblicati, i romanzi dettero subito scandalo per i loro contenuti scabrosi, e in particolare “Il grano in erba”, pubblicato a puntate su “Le matin”, dovette sospendere la sua pubblicazione per essere dato alle stampe successivamente, all’interno di un unico volume. Altri temi molto scabrosi per l’epoca saranno poi trattati anche nei romanzi successivi, come “L’ingenua libertina” (L’ingénue libertine) e “Il puro e l’impuro” (Le pur et l’impur) del 1941.

L’amore di Colette per la natura si espresse invece nel romanzo giovanile “Dialogues de bêtes”  del 1904, tradotto in italiano “Cane & gatto“, in cui gli animali diventano protagonisti di dialoghi molto divertenti come fossero degli esseri umani. L’opera più famosa sul tema della natura, però, è il bellissimo romanzo “La gatta” (La Chatte) del 1933. Altri romanzi che utilizzano gli animali come metafora dell’esistenza sono “La pace tra le bestie” (La paix chez les bêtes) del 1916 e “Il cucciolaio” (Le Toutounier) del 1929.

Si citano ancora i romanzi “Duo” del 1934, “I viticci” (Les vrilles de la vigne) del 1908, “La nascita del giorno” (La naissance du jour) del 1928, ” “La stella del vespro” (L’étoile Vesper) del 1946 e “Il fanale blu” (Le fanal bleu) del 1949.

Nel 1929 la scrittrice pubblicò anche la sua autobiografia col titolo “Sido”, soprannome della sua infanzia.

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