I BELGI E I FRANCESI

Tra Belgi (Belges) e Francesi (Français) non corre buon sangue, questa è una cosa piuttosto risaputa a livello internazionale. Questo perché, nonostante parlino la stessa lingua (quasi la metà dei Belgi sono di madrelingua francese, l’altra metà di madrelingua olandese), i due Paesi hanno storie completamente diverse, nonché diverse usanze, costumi e ideologie. Basti pensare, ad esempio, al fatto che il Belgio è un Paese monarchico mentre la Francia, si sa, è un Paese fortemente repubblicano.

Ma in realtà, tra Francia (France) e Belgio (Belgique) le differenze esistono da molto prima che la Francia diventasse una repubblica, nel 1792 (Prima Repubblica francese).

Già Giulio Cesare, nel I secolo a.C., ci racconta nel I libro del “De Bello Gallico” che una parte della Gallia Comata (territorio comprendente anche l’odierna Francia) è abitata dai Belgi, e che questi sono molto diversi dalle altre tribù galliche conquistate da Roma, quelle da cui provengono gli attuali Francesi. Così afferma Cesare: “I Belgi sono i più forti di tutti questi (popoli), perché sono molto lontani dalla raffinatezza e dalla civiltà della provincia (Provenza), e molto raramente i mercanti si recano da loro e vi portano quelle merci che servono ad effeminare gli animi, e sono (invece) i più vicini ai Germani, che abitano oltre il Reno, ai quali fanno continuamente guerra. Questa è la ragione per cui anche gli Elvezi superano in abilità (militare) gli altri Galli, e cioè perché quasi ogni giorno fanno guerra contro i Germani, o tenendoli fuori dai propri confini o facendo guerra all’interno dei loro” (vai anche alla pagina sul I LIBRO “DE BELLO GALLICO”).

Il film più famoso che mostra i dissapori che esistono tra Belgi e Francesi è “Niente da dichiarare?”(Rien à déclarer) del 2010, diretto dal celebre regista francese Dany Boon che due anni prima si era già distinto per il film campione d’incassi “Giù al Nord” (Bienvenue chez les Ch’tis). Se il suo primo film aveva saputo mostrare con grande maestria le differenze tra il nord e il sud della Francia e tutti gli stereotipi e pregiudizi che i francesi di Provenza hanno verso le terre settentrionali al confine col Belgio, “Niente da dichiarare?” mostra con la stessa comicità e ironia i pregiudizi che i Belgi hanno verso i Francesi e viceversa, attraverso la divertente storia di due doganieri nella zona di confine tra i due Paesi (vai alla pagina su LO CH’TIMI per saperne di più).

Copertina in italiano del film “Niente da dichiarare?” del 2010.

Nel 2018, i Belgi di lingua francese sono nuovamente entrati in contrasto con i Francesi a causa di una questione grammaticale: in francese, benché il participio passato non cambi la sua desinenza quando retto dal verbo avere (proprio come in italiano), presenta alcune eccezioni in cui questa regola non è più vera. Si tratta dei casi in cui nella frase vi sia un complemento oggetto che precede il verbo: il participio passato, anche quando retto dal  VERBO AVERE, deve accordarsi al numero e al genere del complemento oggetto (vai alla pagina di grammatica su ACCORDO DEL PARTICIPIO PASSATO).

Secondo i Belgi, questa “usanza” più che vera e propria regola grammaticale, è troppo obsoleta ed è meglio eliminarla per “svecchiare la lingua” e alleggerire il programma didattico per gli studenti (considerazioni fatte a partire dai due docenti belgi Jérôme Piron e Arnaud Hoedt).

Al contrario i Francesi, molto affezionati alla concordanza del participio passato – benché di antico retaggio e quindi forse anche un po’ pomposa – hanno ribattuto che mai e poi mai smetteranno di esprimersi in tal modo. Docenti francesi come Fanny Capel e Olivier Chartrain si sono pertanto schierati contro la proposta belga che impoverirebbe la lingua e parte della cultura.

In Belgio, la popolazione di lingua francese occupa i territori meridionali, chiamati Vallonia. Per questa ragione, i suoi abitanti si chiamano Valloni (in francese: Wallons), e si trovano non solo in Belgio, ma anche in alcuni territori francesi come l’Alta Francia. Oltre al francese, i Valloni parlano anche piccardo, lorenese e naturalmente il vallone, assieme ad altri dialetti belgi.

La Vallonia si divide in cinque province: Brabante Vallone (Brabant Wallon), Liegi (Liège), Namur, Hainaut e Lussemburgo (Luxembourg). Quest’ultima provincia porta lo stesso nome del Granducato del Lussemburgo, Stato indipendente a confine con Francia, Belgio e Germania.

La Vallonia (in rosso).

I territori settentrionali sono invece abitati dai Fiamminghi (in francese: Flamands) e il loro territorio prende nome di Fiandre. In queste zone si parla fiammingo, di derivazione più germanica che non romanza come il francese e il vallone (somiglia infatti più all’olandese, altra lingua parlata in quest’ area), sebbene sia conosciuto pure il francese.

Anche i territori fiamminghi si dividono in cinque province: Brabante Fiammingo, AnversaLimburgo, Fiandre Orientali e Fiandre Occidentali.

Belgio fiammingo (in rosso).

La capitale di Bruxelles (regione Bruxelles-Capitale) è a maggioranza fiamminga, poiché situata nei loro territori. Tuttavia, la lingua ufficiale nelle scuole e negli atti pubblici è il francese, caratteristica non condivisa dalle altre città fiamminghe.

Regione di Bruxelles-Capitale (in rosso).

Anche il Belgio, come la Francia, fa parte dell’Unione Europea (ne è stato addirittura uno dei fondatori) e ha per moneta l’Euro. Prima di allora, la valuta utilizzata era il Franco belga, da non confondere col Franco francese. Come la Francia, inoltre, è a netta maggioranza cattolica.

Il Belgio è una monarchia parlamentare federale, ed i sovrani, in carica dal 2013, sono Filippo I della casa di Sassonia-Coburgo-Gotha (imparentata coi Windsor d’Inghilterra) e Matilde d’Udekem d’Acoz.

Bandiera del Belgio.

Più che essere i Francesi a schierarsi contro i Belgi, sono soprattutto i Belgi ad avere spesso un atteggiamento ostile verso i Francesi, sebbene molte delle motivazioni si basino su stereotipi (vai alla pagina dedicata agli STEREOTIPI SUI FRANCESI). Tra le prime cause di avversione, il forte nazionalismo chauvinismo della Francia.

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