FILIPPO II AUGUSTO

Filippo II della dinastia Capetingia, soprannominato “Augusto”, è uno dei re più importanti della storia di Francia. Amato dai suoi contemporanei, è ricordato per essere stato un grande statista e un sovrano che ha saputo dare gran lustro alla Francia in un’epoca in cui il regno era molto più piccolo dell’attuale nazione, circondato com’era da ducati che appartenevano all’Inghilterra e al Sacro Romano Impero.

Figlio di Luigi VII detto “Il Giovane”, Filippo Augusto fu nonno di Luigi IX detto “Il Santo” o “San Luigi dei Francesi”, venerato oggi dalla Chiesa cattolica.

Filippo II detto “Filippo Augusto”.

Luigi VII fu primo marito di Eleonora d’Aquitania, dalla quale divorziò nel 1152 perdendo così i possedimenti di Aquitania, allora ducato indipendente dalla Francia. Non solo, ma i domini della Francia furono messi in serio pericolo dal matrimonio di Eleonora con Enrico d’Angiò e di Normandia, che divenne re d’Inghilterra nel 1154 col nome di Enrico II. Il regno anglo-francese di Enrico II fu sempre una minaccia per Luigi VII che, non potendo lui stesso riannettere alla Francia le terre di dominio inglese, ripose tutte le sue speranze nel suo unico figlio maschio, appunto Filippo II, avuto nel 1165 dalla terza moglie Adele di Champagne.

Salito al trono nel 1180, Filippo si preoccupò di ampliare i domini francesi e fermare la minaccia inglese come sperava suo padre, dal momento che dal 1175 la Francia aveva perso la maggior parte dei suoi territori. Secondo alcune fonti storiche, fu in quest’epoca che nacquero le basi per la futura Guerra dei Cent’Anni (1337 – 1453).

I possedimenti francesi durante il regno di Filippo Augusto, dal 1180 (anno della sua ascesa al trono) al 1223 (anno della sua morte). Come si può vedere, il re riuscì a riottenere moltissime terre durante gli anni del suo regno. Immagine tratta dal sito Treccani.it.

Dal 1213 al 1214 si consumò infatti la Guerra anglo-francese, che si concluse con la netta vittoria della Francia. Decisiva fu la battaglia Bouvines del 1214, con la quale Filippo II sconfisse l’esercito di Giovanni “senza terra”, figlio di Enrico II d’Inghilterra (sebbene nel 1193  fossero stati alleati per spodestare il fratello di Giovanni, Riccardo Cuor di Leone). Con il Trattato di Chinon che seguì, Filippo II sottrasse alla corona inglese tutti i territori che si trovavano a nord della Loira, tra cui l’Angiò. Per le conquiste portate a termine, Filippo venne da quel momento in poi soprannominato “Augusto” (ovvero “colui che si accresce”) e anche “Il conquistatore”.

La Battaglia di Bouvines, da un dipinto dell’epoca. Immagine tratta dal sito Deremilitari.org.

Molto importante fu anche la Crociata contro gli Albigesi (1209- 1229) indetta da papa Innocenzo III, alla quale Filippo Augusto prese parte per ottenere pieno potere nel sud della Francia, di religione càtara e non cattolica, dove si parlava la lingua d’oc. Dopo la sconfitta dei conti di Tolosa (sostenitori degli Albigesi) e la sottomissione dei territori di Provenza, Linguadoca e Occitania, il re impose in tutto il territorio, ormai sotto il controllo della corona francese, di fede cattolica, la propria lingua, quella d’oïl, dalla quale è derivato il moderno francese (vai anche alla pagina sull’ACCADEMIA FRANCESE per trovare la storia della lingua francese, e alla pagina sulla CROCIATA CONTRO GLI ALBIGESI per avere maggiori dettagli sull’eresia càtara e sulle battaglie combattute dall’esercito di Filippo Augusto).

Già dai primi anni di regno, il sovrano impose ai suoi sudditi anche una moneta unica e istituì tra il 1180 e il 1190 le figure dei balivi (baillis), funzionari che avevano il compito di riscuotere le tasse, amministrare la contabilità e la giustizia nelle 20 circoscrizioni del regno di Francia che furono chiamate “Bailliages” (baliati). I balivi assumevano così un ruolo più elevato rispetto ai prevosti (prévosts) che già svolgevano le stesse funzioni e rimanevano le uniche figure giuridiche del sud della Francia, dove prima del 1209 il potere del sovrano esercitava una minore influenza.

Così recita il testamento di Filippo Augusto, redatto prima che partisse per la Terza Crociata (Crociata dei re, 1189 – 1192):

1. Innanzitutto, noi ordiniamo che i nostri balivi, attraverso i singoli prevosti,
nella nostra giurisdizione, nominino quattro uomini prudenti leali e di buona fede senza l’assenso dei quali o di almeno due di loro nessun affare venga trattato […].
2. E abbiamo deciso che nelle nostre terre che sono indicate con nomi propri, i nostri balivi
fissino nei loro baliati per ogni mese un giorno che si chiamerà il giorno dell’Assise. In quel
giorno tutti coloro che avranno un reclamo da fare, otterranno dal balivo ciò che giustamente
spetta loro senza indugi e noi stessi ciò che giustamente ci spetta e le violazioni dei doveri
pubblici verso di noi saranno verbalizzate. [1]

La Battaglia di Taillebourg, dipinto d’epoca conservato alla British Library di Londra. Immagine di pubblico dominio.

Deceduto Filippo Augusto nel 1223, gli successe il figlio Luigi VIII detto “Il Leone”, che tuttavia morì nel sud della Francia mentre ancora era in atto la crociata contro gli Albigesi. Fu il nipote Luigi IX che pose fine al sanguinoso conflitto che aveva messo in ginocchio le aree meridionali del regno, e che sconfisse definitivamente l’Inghilterra nella battaglia di Taillebourg del 1242 (Guerra di Saintonge), con la quale vennero riannessi ai domini inglesi il Limosino, la Guyenna e la Charente in cambio dell’omaggio del re Enrico III a Luigi IX.

[1] Da “Il testamento di Filippo Augusto in partenza per la Terza Crociata – ordinanza di Filippo Augusto detta Il Testamento, Zanichelli- Navigare nello spazio e nel tempo, tratto da: “La storia medievale attraverso i documenti”, a cura di Anna Maria Lumbelli, Giovanni Miccoli, Bologna, Zanichelli, 1974, pp. 120-121.

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