La Gare del Lyon (letteralmente “stazione di Lione”) è la terza stazione ferroviaria di Parigi per estensione, dopo la Gare du Nord (nome ufficiale: Gare Paris-Nord) e la Paris Saint-Lazare.
Si trova nel 12° arrondissement (Rive Droite), zona est della capitale francese e, anche se non è la stazione più antica o più trafficata di Parigi, è comunque la più famosa e una delle più belle.
E’ conosciuta per essere stata una delle prime stazioni ferroviarie di Francia a collegare il nord e il sud della nazione, e per essere una delle sette principali stazioni ferroviarie che Parigi può vantare (vai anche alla pagina sulle STAZIONI DI PARIGI per saperne di più). Il progetto risale al 1849, ma venne inaugurata per l’Esposizione Universale del 1900. Una delle peculiarità della sua architettura è la grande torre dell’orologio costruita a imitazione del Big Ben di Londra (il meccanismo dell’orologio della stazione è andato danneggiato alla fine del 1999 e rimesso in funzione nel 2005).
La Gare del Lyon costituisce inoltre il punto terminale del percorso Marsiglia– Parigi e prende nome dalla città di Lione, capoluogo dell’Alvernia-Rodano-Alpi, ossia la terza città di Francia per popolazione e la seconda per estensione. Questo perché un tempo la città era un’importante stazione di fermata durante i viaggi che da Parigi si dirigevano verso il sud della Francia.
La stazione è altresì nota per il suo ristorante, a oggi uno dei ristoranti più lussuosi della Ville Lumière, ormai divenuto una vera e propria istituzione: “Le Train Bleu” (Il treno blu), così chiamato nel 1963 in onore del Train Bleu Parigi-Ventimiglia (in Italia) che fiancheggiava la Costa Azzurra, anche se la sua costruzione è contemporanea alla stazione e un tempo aveva nome solamente “Buffet de la Gare de Lyon”.
Interamente rimasto in stile Belle Époque, questo ristorante è importante per essere stato frequentato da numerose celebrità francesi tra cui Coco Chanel, Brigitte Bardot e François Mitterand, e per essere stato una delle location del film di Luc Besson, “Nikita” del 1990. Può inoltre vantare bellissime sale che costituiscono un vero e proprio patrimonio artistico: la Sala Dorata, la Sala Grande, la Sala Piccola, la Sala Tunisina e la Sala Algerina (Salon doré, Grande salle, Petit salon, Salon tunisien e Salon algérien).