GLI ANGIOINI

Storia di una delle più importanti dinastie francesi – ramo cadetto della famiglia reale dei Capetingi – e del suo dominio in Europa.

(Scritto da Elisa Quaglia)

Nel 1194 la famiglia degli Hohenstaufen, a capo del ducato di Svevia e del regno di Germania, si era impossessata del regno di Sicilia grazie al matrimonio di Enrico VI con Costanza d’Altavilla, figlia del re di Sicilia Ruggero II. Il Regno di Sicilia comprendeva allora tutta l’Italia meridionale, e nel 1258 passò al loro nipote Manfredi, figlio illegittimo di Federico II di Hohenstaufen (vai alla pagina dedicata a MANFREDI e a FEDERICO II del blog associato al sito “parliamotedesco. altervista.org” per trovare informazioni su questi personaggi).

Manfredi si impossessò del trono di Sicilia usurpando il legittimo erede che era il nipote Corradino. Egli fu l’ultimo esponente della famiglia degli Hohenstaufen (chiamata anche “dinastia degli Svevi”) che ebbe dominio sul meridione, perché successivamente la corona passò alla famiglia francese degli Angioini.

Gli Angioini prendevano il nome dalla contea di Angiò (Anjou), che era una provincia del regno di Francia. Il titolo di “conte d’Angiò” venne assegnato per la prima volta a Carlo il Calvo (uno degli ultimi esponenti dei Carolingi) nel IX secolo d.C., ma successivamente venne ereditato da altre famiglie nobili tra cui quella dei Plantageneti, duchi di Normandia. Quando Enrico di Normandia venne incoronato re d’Inghilterra col nome di Enrico II (1154), la contea d’Angiò divenne un possedimento britannico, di cui la famiglia reale francese si riappropriò nel 1205.

Il più importante esponente degli Angioini fu il capostipite Carlo I d’Angiò (1226 – 1285), che era il fratello minore del re di Francia Luigi IX (detto “Il santo). Egli possedeva sia il titolo di conte d’Angiò e del Maine che di conte di Provenza, in virtù del matrimonio con Beatrice di Provenza e Forcalquier avvenuto nel 1246, ma aveva esteso i propri domini anche in Piemonte e nel Regno di Arles.

Carlo I d’Angiò.

Carlo I d’Angiò fu alleato del papa Urbano IV (e poi del suo successore Clemente IV) nella lotta contro Manfredi di Svevia, che si rifiutava di sottomettere il suo regno di Sicilia all’autorità pontificia. Il 26 febbraio 1266, Carlo d’Angiò uccise Manfredi nella battaglia di Benevento, appropriandosi della corona di Sicilia al suo posto. Iniziava così il dominio degli Angioini nel sud d’Italia.

Carlo d’Angiò si scontrò anche con il nipote di Manfredi, Corradino, venuto a reclamare il trono di Sicilia: Corradino fu sconfitto nel 1268 nella battaglia di Tagliacozzo e fatto decapitare nello stesso anno a Napoli.

Nella primavera del 1282, però, scoppiarono a Palermo i Vespri Siciliani per scacciare gli Angioini dall’isola. La Sicilia, infatti, affezionata alla dinastia degli Svevi – e soprattutto alla figura di Manfredi – non riconosceva l’autorità di Carlo d’Angiò, e diede inizio a una serie di conflitti fomentati dai baroni siciliani per scacciare il sovrano francese (Guerre del Vespro). Tali conflitti durarono 20 anni, e portarono alla cacciata degli Angioini dalla Sicilia.

L’ultimo re di Sicilia della dinastia angioina fu Carlo II detto “Lo zoppo”, figlio di Carlo I d’Angiò. Il 31 agosto 1302 venne infatti firmata la pace di Caltabellotta, con la quale gli Aragonesi sottrassero il regno di Sicilia agli Angioini. La Sicilia venne dunque ribattezzata “regno di Trinacria” e passò a Pietro III d’Aragona. 

Agli Angioini restò il regno di Napoli, assieme al regno di Albania, di Gerusalemme e al principato di Taranto e di Acaja (nel Peloponneso) che erano stati conquistati nel frattempo da Carlo I d’Angiò. Carlo II d’ Angiò aveva ampliato ulteriormente i possedimenti angioini ed aveva inoltre sposato la principessa Maria Arpad d’Ungheria, così il loro figlio primogenito Carlo Martello poté essere nominato re titolare d’Ungheria nel 1290, succedendo allo zio Ladislao IV. Nel 1295 il titolo gli venne sottratto, ma fu poi riconquistato da suo figlio Carlo Roberto nel 1308. Questo fatto dette inizio al RAMO UNGHERESE degli Angiò.

Carlo Roberto si sposò con Elisabetta di Polonia, perciò il ramo ungherese degli Angioini ereditò anche la corona polacca. La nipote Edvige, oggi santa, fu regina di Polonia dal 1384 al 1399, in quanto unica discendente di Carlo Roberto rimasta in vita. Dal momento che non fu regina consorte, il suo titolo fu quello di “Re” come veniva assegnato agli uomini, e con lei si estinse il ramo ungherese degli Angioini, in quanto la corona passò poi ai discendenti del marito, Ladislao II Jagellone. 

Dopo l’assegnazione del regno d’Ungheria a Carlo Martello d’Angiò, nel 1290, i suoi fratelli ereditarono il resto del territorio nel 1309, alla morte di Carlo II:

  • a Roberto, detto “Il saggio”, fu assegnato il regno di Napoli, il ducato di Calabria, la contea di Provenza e il regno di Gerusalemme.
  • a Filippo fu assegnato il principato di Taranto, di Acaja e l’Impero Latino (ex-impero di Bisanzio).
  • a Giovanni il principato di Durazzo e il regno di Albania (RAMO DEGLI ANGIO’ DI DURAZZO).

La contea d’Angiò e del Maine venne invece assegnata alla loro sorella Margherita, che nel 1290 sposò Carlo di Valois, fratello del re di Francia Filippo IV detto “Il Bello”. Quando, nel 1328, il loro figlio salì al trono di Francia col nome di Filippo VI, la contea d’Angiò e del Maine si riunì al regno di Francia. Questa venne poi ereditata dal re Giovanni II “il Buono” e infine da suo figlio Luigi I d’Angiò-Valois nel 1360. In quest’occasione, la contea d’Angiò e del Maine venne ribattezzata “ducato d’Angiò”. Questo evento determinò la comparsa di quella che è chiamata SECONDA DINASTIA ANGIOINA.

Il 20 agosto 1372 venne firmato il trattato di Avignone tra Giovanna I d’Angiò (o Giovanna di Napoli) e Federico IV d’Aragona (o di Sicilia) per porre definitivamente fine alle Guerre del Vespro: con il trattato venne stabilita una volta per tutte la separazione tra regno di Napoli e regno di Trinacria, che assunse il nome di Regno di Sicilia. Napoli e la Sicilia si riuniranno solo nel 1814, col Congresso di Vienna.

Giovanna I d’Angiò.

Nel 1381 il regno di Napoli venne ereditato dagli Angiò di Durazzo, in quanto Giovanna I venne spodestata da quest’ultimo ramo della famiglia. Carlo III fu il primo re di Napoli appartenente alla dinastia angioina di Durazzo,  e nel 1385 riconquistò anche il regno d’Ungheria. Tuttavia, venne assassinato l’anno successivo, e la corona ungherese fu ereditata da Sigismondo di Lussemburgo, marito di Maria d’Angiò, parente di Carlo III.

Anche il ramo di Durazzo si estinse poco dopo, con la morte senza eredi dei due figli di Carlo III (Ladislao I nel 1414 e Giovanna II nel 1435).

Dopo la morte di Giovanna II, il trono di Napoli fu ereditato da Renato di Valois-Angiò, duca  d’Angiò e duca di Lorena, ricordato come Renato I “Il Buono”. Con questo atto, il ducato d’Angiò si ricongiunse ai possedimenti napoletani.

Tra il 1436 e il 1442, però, ci furono numerosi scontri tra Renato e Alfonso V d’Aragona detto “Il magnanimo” per la successione al trono, in quanto Alfonso era stato inizialmente proclamato erede di Napoli da Giovanna II e successivamente sostituito dalla stessa con Renato. La guerra per la successione vide la cacciata degli Angioini da Napoli e l’ascesa al trono degli Aragonesi, che si aggiudicarono così tutto il sud dell’Italia.

Quando, nel 1481, Carlo V d’Angiò morì, il ducato tornò in mano al re di Francia, Luigi XI. Aveva così fine anche la seconda dinastia angioina.

In virtù di tale eredità, il figlio di Luigi XI, Carlo VIII, pensò di poter avanzare delle pretese sul regno di Napoli per spodestare gli Aragonesi, e dette inizio ai conflitti chiamati ” Guerre d’Italia ” (si clicchi sul link per saperne di più su questo argomento).

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