IL GOVERNO DI VICHY

Informazioni sul Governo di Vichy (1940-1944), il regime francese collaborazionista con la Germania nazista durante la Seconda Guerra Mondiale (1939-1945), il quale decretò la fine della Terza Repubblica francese (1871-1840) e l’inizio dello Stato di Francia.

(Scritto da Elisa Quaglia)

Durante la Seconda Guerra Mondiale, la Germania nazista iniziò una serie di operazioni militari che avevano lo scopo di invadere la Francia e gli altri Paesi europei a lei confinanti. Queste operazioni presero il nome di “Campagna di Francia” (Bataille de France), e si composero di due fasi:

  • Il “Caso Giallo” (10 maggio 1940), con il quale i tedeschi occuparono sia la Francia che il Belgio, i Paesi Bassi e il Lussemburgo.
  • Il “Caso Rosso” (5 giugno 1940), con il quale la Francia venne definitivamente occupata aggirando la Linea Maginot, ossia il sistema difensivo posto ai suoi confini. La linea Maginot era un complesso di fortificazioni che era stato collocato, a partire dal 1928, al confine tra la Francia e gli altri Paesi europei quali l’Italia, il Belgio, il Lussemburgo, l’Olanda, la Germania e la Svizzera. Questo complesso aveva lo scopo di proteggere la Francia da una possibile invasione, ed era maggiormente rinforzato al confine con la Germania e il Lussemburgo, e anche con l’Italia (Linea Maginot Alpina), poiché questi Paesi, in quanto coalizzati fra loro contro gli Alleati (Francia-Inghilterra-Stati Uniti) costituivano un maggior pericolo.

In quel periodo di caos e scompiglio, alcuni politici francesi scapparono in Nord Africa abbandonando per sempre il Paese.

In seguito all’invasione della Francia da parte dei tedeschi, il 16 giugno 1940 il presidente della Repubblica Albert Lebrun nominò primo ministro il maresciallo Philippe Pétain (il cui nome per intero era Henri-Philippe-Omer Pétain), che il 22 giugno dello stesso anno firmò l‘armistizio coi tedeschi, sottomettendosi al regime nazista.

Philippe Pétain.

Pétain, ex combattente della PRIMA GUERRA MONDIALE di famiglia clericale e militarista, dalle vedute fortemente destrorse [1], decise di porre la sede del nuovo governo collaborazionista francese, da lui presieduto, a Vichy, località termale dell’Alvernia-Rodano-Alpi, importante in quanto dotata di un’efficiente centrale telefonica, che serviva per ricevere celermente gli ordini dal governo nazi-fascista. Nacque così quello che è passato alla storia come “Il governo di Vichy” o “Repubblica di Vichy” (1940-1944).

L’ 11 luglio 1940 il Presidente della Repubblica Lebrun venne completamente esautorato, mentre Pétain acquisitò pieni poteri tramite una votazione dei deputati e del Senato che, secondo gli alleati di Charles De Gaulle, fu illegittima in quanto estorta con la minaccia e la corruzione [1]. Tuttavia, ciò non venne mai provato con certezza.

Il nuovo governo instaurato non operò mai in maniera autonoma, bensì fu semplicemente un governo “fantoccio” [2] che si limitò a prendere ordini dalla Germania nazista a partire dal 24 ottobre, data in cui l’alleanza venne sancita ufficialmente con l’incontro tra Pétain e Hitler, capo dei nazisti. Pétain si ritrovò dunque investito di pieni poteri in Francia, ma di fatto sotto il comando della Germania nazista.

Negli anni successivi, il governo di Vichy non fu apertamente coinvolto nelle azioni militari tedesche, e anzi si dichiarò neutrale, tranne che nel ’42 quando inviò la Legione dei Volontari Francesi in aiuto dei tedeschi durante l’invasione della Russia (Operazione Barbarossa).

L’inizio del governo di Vichy decretò la fine della Terza Repubblica, nata nel 1870-71. Iniziò invece quello che fu chiamato “Stato francese”, e Pétain divenne il nuovo Capo dello Stato (Chef de l’état) di stampo monarchico e antisemita [1], raccogliendo attorno a sé la Francia antidemocratica e ancora di stampo monarchico che aveva dato segni di sé già durante la fine dell’Ottocento (si cita ad esempio il “caso Dreyfus“).

Non tutti, però, erano favorevoli a Pétain: la Francia democratica e anti-nazista, riunita sotto il generale Charles De Gaulle nel movimento chiamato “Francia Libera” (France LibreForce Françaises Libres), continuò a opporsi in maniera decisa al governo di Vichy, e il Paese si divise in due metà: la Francia del nord (assieme a numerose colonie francesi) continuò ad essere occupata dai tedeschi poiché contraria alla collaborazione col regime nazista; la Francia del sud, riunita attorno a Vichy, prese il nome di “Francia di Vichy“.

Charles De Gaulle.

Tuttavia, lo stesso governo di Vichy ebbe a pentirsi della scelta fatta: nel 1942, infatti, per evitare un’invasione della Francia di Vichy da parte degli Alleati, l’Italia e la Germania ne presero possesso decretando una volta per tutte la cessazione dell’autonomia del Paese, che divenne un vero e proprio stato vassallo dell’Asse nazi-fascista (operazione Anton, 10 novembre 1942). Il governo francese si mostrò apertamente indignato (in particolare le figure dei ministri Paul Reynaud ed Édouard Daladier, e dei generali Gamelin e Weygand, che furono deportati in Germania) e rispose auto-affondando la propria flotta a Tolone, nella regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra, per evitare che le truppe naziste se ne impadronissero (27 novembre 1942). Questo atto pose fine una volta per tutte all’operazione Anton.

Pétain fu costretto dai tedeschi a dare le dimissioni il 18 aprile 1942, e questi nominò al suo posto il vice Pierre Laval, prima di venire deportato con l’alleato Fernand de Brignon a Sigmaringen (Germania), dove i due fecero parte di una Comissione Alternativa, ovvero un governo in esilio, che durò fino al 23 aprile 1945.

Il 17 agosto 1944 anche Laval fu costretto a dare le dimissioni, e con lui ebbe fine anche il governo di Vichy.

Il 26 agosto dello stesso anno, Charles De Gaulle e le sue truppe entrarono trionfanti a Parigi marciando lungo l’Avenue des Champs-Élysées, e il generale divenne capo riconosciuto internazionalmente del governo francese, libero dalla dominazione nazista (23 ottobre).

Pétain si costituì il 24 aprile 1945 lungo la frontiera svizzera, da dove venne riportato in Francia e condannato a morte dopo un processo durante il quale si dichiarò sempre innocente [3]. De Gaulle, tuttavia, decise di commutare la sua condanna in ergastolo, e Pétain morì in carcere il 13 luglio 1951.

Note bibliografiche:

[1] Dal sito internet di “Parma nel web: tutto quello che cerchi sulla storia”. URL: http:// xoomer. virgilio.it /parmanelweb/ Governo_di_20Vichy.htm.

[2] Dal sito internet di “Cronaca Storica”. URL: http://www.cronacastorica.net/notizie/eta-moderna-e-contemporanea/3/la-francia-di-vichy-e-la-guerra-civile-del-1943-1944.

[3] Robert Aron, “Processo e morte di Pétain”, in Storia illustrata n° 125 Anno 1968, pag. 80.