IL SURREALISMO

Il Surrealismo è stata una corrente artistica e letteraria che ha avuto origine in Francia – per la precisione, a Parigi – negli anni ’20 del Novecento (Les années folles), per avere poco dopo sviluppo in tutta Europa e in parte anche in America.

Questa corrente, dominante la prima metà del XX secolo, viene considerata estintasi alla fine della Seconda Guerra Mondiale, nel 1945, anche se i suoi maggiori esponenti in Italia (Fabrizio Clerici, William Girometti, Licurgo Sommariva e Fabio De Sanctis) e il pittore belga Magritte furono attivi anche negli anni ’60, quando ormai l’esperienza a livello mondiale era ritenuta compiuta.

René Magritte: “Il figlio dell’uomo” (Le fils de l’homme) del 1964, collezione privata.

Ufficialmente, il Surrealismo nacque nel 1924 attraverso il manifesto del poeta francese André Breton (1896 – 1966), quando già in pittura e letteratura aveva raggiunto il suo massimo sviluppo e stava decadendo l’Espressionismo, una corrente derivata dal Post-Impressionismo e impregnata di una forte carica di angoscia e negatività, che a livello artistico si esprimeva attraverso una distorsione della realtà che aumentava il sentimento drammatico. Sulla scia di questo movimento e del Dadaismo nato negli anni della Prima Guerra Mondiale (intorno al 1916), prese piede il Surrealismo.

A livello socio-culturale, fu soprattutto la nascita della psicanalisi da parte di Sigmund Freud, agli inizi del Novecento, a influenzare notevolmente la corrente surrealista: la teoria dell’interpretazione dei sogni, dell’inconscio e del mondo interiore privo di razionalità portò alla creazione di un movimento letterario e pittorico tendente all’irrazionalità e alla visione onirica delle cose, onde rivelare aspetti nascosti della mente umana, privi di logica.

A tutto ciò si aggiunse il clima drammatico degli anni ’20 – ma soprattutto degli anni ’30 – che dominava in tutta Europa: con il crollo della borsa di Wallstreet, nel ’29, gli Stati europei videro sorgere una profonda crisi economica in un’epoca in cui il continente iniziava appena a riprendersi dal dramma della Grande Guerra appena avvenuta, crisi che scatenò la nascita di regimi totalitari basati sull’odio e sul razzismo, nonché sulla censura del pensiero e della libera espressione. Tutto ciò non solo portò un forte senso di angoscia all’interno della popolazione, ma contribuì a creare un’atmosfera surreale e un panorama sociale quantomai grottesco all’interno di un mondo prima di allora considerato altamente civile e razionale.

L’arte si fece dunque portavoce di questo clima, attraverso il movimento surrealista. I temi principali di questa nuova corrente non furono solo il sogno e la follia, ma anche il superamento della razionalità e dei vincoli sociali a quell’epoca così opprimenti. Inoltre, una delle tematiche principali fu l’amore, cosa che è più evidente soprattutto in Chagall, che ebbe come musa sua moglie Bella.

Marc Chagall: “Il paesaggio blu (“Le paysage bleu”) del 1949.

Precursore del movimento in letteratura fu Guillaume Apollinaire (1880 – 1918), poeta francese a cui è dedicata una pagina del blog. In pittura, invece, uno dei precursori viene considerato il pittore metafisico italiano Giorgio De Chirico (1888 – 1978). Tuttavia, si considerano anche gli scritti settecenteschi del marchese de Sade, da cui deriva il termine “sadismo”, come precursori di questa corrente, addirittura un secolo e mezzo prima che questa si affermasse a livello europeo.

André Breton (1896 – 1966) fu sicuramente il suo principale esponente in letteratura, assieme a Jacques Prévert (1900 – 1977)Paul Éluard (1895 – 1952), mentre in pittura il massimo esponente francese fu il già citato Marc Chagall (1887 – 1985), di origine russa. Assieme a lui, vi fu anche Max Ernst (1891 – 1976), di origine tedesca.

Il movimento, sebbene nato in Francia, ebbe maggiore espressione grazie agli artisti stranieri, alcuni dei quali vissuti a Parigi. In particolare, il suo esponente principale a livello mondiale fu lo spagnolo Salvador Dalì (1904 -1989), nato in Catalogna, il quale soleva dire “Il Surrealismo sono io“. Insieme a Luis Buñuel, fu sceneggiatore del più importante film surrealista del mondo: “Un cane andaluso” (Un chien andalou) del 1929, capolavoro horror che venne prodotto in Francia (vai alla pagina sui FILM FRANCESI FAMOSI).

Salvador Dalì :”La persistenza della memoria” (1931), conservato al Museum of Modern Art di New York.

Altri pittori spagnoli esponenti della corrente furono Pablo Picasso (1881 – 1973) – che che si recò più volte a Parigi e divenne surrealista dopo essere stato uno dei fondatori del Cubismo – e Joan Miró (1893 – 1983). Pittori surrealisti di altre nazionalità furono il già citato René Magritte (1898 – 1967), la messicana Frida Kahlo (1907 – 1954) e il tedesco Paul Klee (1879 – 1940).

Il manifesto surrealista di André Breton (detto anche “primo manifesto surrealista” in quanto ne venne redatto un secondo negli anni ’30) così spiega in cosa consiste la filosofia alla sua base:

«Automatisme psychique pur par lequel on se propose d’exprimer, soit verbalement, soit par écrit, soit de toute autre manière, le fonctionnement réel de la pensée en l’absence de tout contrôle exercé par la raison, en dehors de toute préoccupation esthétique ou morale » («Automatismo psichico puro con il quale ci si propone di esprimere, sia verbalmente che per iscritto, o in qualsiasi altra maniera, il funzionamento reale del pensiero in assenza di qualsiasi controllo esercitato dalla ragione, al di fuori di ogni preoccupazione estetica o morale»).

Frida Kahlo: “La colonna rotta” (1944).

Un esempio di come funzionasse la creazione di un’opera surrealista è la tecnica delcadavre exquis” (cadavere squisito), utilizzata sia in letteratura che in pittura (ma soprattutto in poesia): l’opera veniva iniziata da un primo artista che passava la mano ad altri in sequenza finché l’ultimo non la terminava. Questo processo, simile al gioco delle “associazioni di idee”, serviva ad attivare l’inconscio e a perdere qualunque legame con la razionalità.

Altre tecniche, utilizzate invece in pittura, furono il grattage (grattamento), il frottage (strofinamento), il collage, l’assemblage (assemblaggio) e il dripping (gocciolamento) di cui fu maestro lo statunitense Jackson Pollock (1912 – 1956).

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