LA CONTESSA DU BARRY

La contessa du Barry (o Dubarry) fu, all’epoca di Luigi XV, una delle donne più importanti di Francia. Fu infatti nientemeno che l’ultima delle favorite reali, subentrata dopo la morte di Madame de Pompadour avvenuta nel 1764. A differenza della Pompadour, però, non si occupò mai di politica, sebbene fu responsabile della decisione del sovrano di far sposare uno dei suoi nipoti, il conte di Provenza (futuro Luigi XVIII), con Maria Giuseppina di Savoia nel 1771.


Donna di grandissimo fascino, amante dell’arte, dei gioielli e dell’arredamento, la Du Barry è conosciuta soprattutto essere stata osteggiata da Maria Antonietta all’epoca in cui questa era la Delfina di Francia, da poco sposata col futuro Luigi XVI. La giovane Delfina, infatti, cresciuta nell’austera e rigorosa corte austriaca, non approvava la presenza di una pubblica concubina a corte, e si rifiutò per anni di riconoscere alla contessa il diritto di vivere a Versailles non rivolgendole mai la parola. Questa ostilità da parte della futura regina di Francia nei confronti dell’amante del vecchio re (fomentata, tra l’altro, dalle figlie di Luigi XV) divise la corte in due “fazioni” negli anni tra il 1770 e il 1774: coloro che parteggiavano per Maria Antonietta e coloro che parteggiavano per la Du Barry.

Vissuta per alcuni anni in Inghilterra dopo il suo allontanamento dalla reggia nel 1774, la Du Barry venne ghigliottinata nel 1793, per aver aiutato alcuni nobili a scappare durante la rivoluzione e per essere stata una figura molto importante all’interno della nobiltà francese.

Altro ritratto della contessa Du Barry, dipinta François-Hubert Drouais intorno al 1770. Immagine di pubblico dominio.

La contessa du Barry nacque il 19 agosto 1743 col nome di Marie-Jeanne Bécu de Cantigny, in una cittadina di provincia chiamata Vaucouleurs, nella regione del Grande Est. Le sue origini erano molto umili: era infatti la figlia illegittima di una semplice sarta di nome Anne Bécu de Cantigny. Nel 1747 nacque anche suo fratello Pierre, che morì durante l’infanzia ed ebbe anche lui un padre ignoto.

All’oggi, ancora non si sa chi sia stato il padre di Jeanne Bécu, tant’è vero ch’ella crebbe portando sempre il cognome di sua madre. Si presume però che potesse essere un monaco francescano noto come “Frère Ange” (Fra’ Angelo), al secolo Jean-Jacques-Baptiste Gomard de Vaubernier, per questo la sua identità venne sempre tenuta segreta al mondo. L’ipotesi è avvalorata dal fatto che la Du Barry firmò con il nome “Vaubernier” il documento di nozze quando andò in sposa al conte Du Barry, ed inoltre veniva chiamata dai suoi amanti “Madame l’ange”, forse in riferimento al nome da monaco che aveva il suo presunto padre, e non tanto per la sua angelica bellezza.

Sua madre Anne, considerata una donna di poca moralità nel suo paese d’origine, decise di trasferirsi a Parigi grazie all’aiuto di un banchiere che divenne suo amante e che le fece trovare lavoro come cuoca. La figlia, invece, fu fatta studiare per 9 anni nel convento parigino della rue Neuve-Sainte-Geneviève, dopodiché svolse numerosi lavoretti fino a diventare nel 1759 la dama di compagnia della nobildonna Élisabeth de Delay de Lagarde, da cui apprese un modo di fare aristocratico che la contraddistinse sempre. Secondo alcune versioni della sua biografia, prima di trovare quell’incarico la giovane Jeanne non fu estranea neanche alla prostituzione.

Presso i salotti della nobiltà ai quali venne introdotta da Madame de Lagarde, conobbe il conte Jean-Baptiste Du Barry-Cérès, famoso per essere un gran libertino. Dopo essere divenuta la sua amante, Jeanne venne presentata al duca di Richelieu (pronipote del famoso cardinale) nel 1768. Questi, a sua volta, la presentò a Luigi XV, sperando che il sovrano, da poco vedovo della regina e privo di una favorita, ne facesse la sua amante al posto della sorella del ministro Étienne François de Choiseul, l’ambasciatore che aveva mediato il molto discusso fidanzamento tra Maria Antonietta e il Delfino nipote di Luigi XV.

Jeanne Bécu, dotata di una bellezza senza uguali, conquistò subito il sovrano, il quale la scelse come sua favorita al posto della sorella del duca di Choiseul. Per poterla presentare ufficialmente alla corte, il re dispose che la giovane prendesse marito onde poterle far avere un titolo nobiliare, ma essendo il conte Jean-Baptiste du Barry già sposato, le nozze vennero celebrate col fratello di quest’ultimo: Guillaume. Fu così che Jeanne Bécu divenne la celebre Madame Du Barry.

Ritratto più recente della contessa Du Barry, dipinta da Élisabeth Vigée Le Brun nel 1782. Immagine di pubblico dominio.

La Du Barry venne presentata alla reggia nel 1769, anche se per qualche tempo preferì abitare al Petit Trianon, lontano dai pettegolezzi e dalle maldicenze della nobiltà francese. Solo un anno dopo, ebbe contrasti con la nuova Delfina, l’arciduchessa austriaca Maria Antonietta. La giovane si rifiutava di rivolgerle la parola poiché non approvava una donna di dubbia moralità a corte, anche se alla fine dovette piegarsi alla ragione di Stato (si temeva una guerra tra Francia e Austria se continuava quel silenzio forzato) nel Capodanno del 1772, rivolgendo alla Du Barry le parole di convenienza: “C’è tanta gente oggi a Versailles!”

La bella contessa venne allontanata per sempre dalla reggia poco prima della morte di Luigi XV (10 maggio 1774) per permettere a quest’ultimo di pentirsi dei suoi peccati e ricevere i sacramenti. Venne pertanto rinchiusa nel convento di Pont-aux-Dames, dal quale fu poi liberata un anno più tardi quando le venne imposto il domicilio coatto nel castello di Louveciennes, uno dei doni che le aveva fatto il sovrano nel 1769. Qui la Du Barry visse felice fino al 1791, col patto però di non tornare mai più alla reggia. Durante gli anni del suo domicilio forzato, intrattenne anche una relazione con il conte di Cossé-Brissac, che venne ucciso durante la rivoluzione.

Anche la Du Barry, però, fu una vittima della rivoluzione francese. Nel 1791 le vennero rubati alcuni gioielli che furono poi rivenduti in Inghilterra, dove la contessa si recò per poterli recuperare. Tornata in Francia nel 1793 per paura di perdere il suo adorato castello, venne arrestata e ghigliottinata su Place de la Concorde l’ 8 dicembre dello stesso anno, neanche due mesi dopo la rivale storica Maria Antonietta. Secondo le testimonianze, la Du Barry fu l’unica dei tanti ghigliottinati a non conservare il sangue freddo quando si trovò sul patibolo.

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