LA PRINCIPESSA DI LAMBALLE, MARTIRE DELLA RIVOLUZIONE

Questa pagina è dedicata alla vita della principessa di Lamballe, dichiarata una martire della Rivoluzione Francese e una venerabile della Chiesa Cattolica da parte di papa Pio XI nel 1929.

“La principessa di Lamballe”, ritratto di Anton Hickel del 1788.

Nata come Maria Teresa Luisa di Savoia-Carignano, è conosciuta soprattutto per essere stata una delle più intime amiche della regina Maria Antonietta di Francia, assieme alla duchessa Yolande di Polignac. Le sue opere di misericordia e di beneficienza, benché non fosse aderente al cattolicesimo – fece infatti parte della Massoneria – sono oggi motivo di venerazione da parte della Chiesa Cattolica.

La Lamballe nacque a Torino l’8 settembre 1749, figlia di un esponente di un ramo cadetto di Casa Savoia, Luigi Vittorio di Savoia-Carignano. Nel 1767, a circa 18 anni, sposò il principe di Lamballe Luigi Alessandro, appartenente a sua volta a un ramo cadetto della famiglia reale francese (era infatti nipote di uno dei figli di Luigi XIV, ossia il conte di Tolosa), e da allora fu conosciuta da tutti i nobili di Francia come “principessa di Lamballe” (princesse de Lamballe).

Rimase vedova molto presto, tant’è vero che il marito, noto per essere un vizioso, morì di malattia venerea dopo solo un anno di matrimonio. Per non perdere i privilegi dovuti al titolo nobiliare acquisito – in particolar modo quello di vivere alla reggia di Versailles – la Lamballe non si risposò mai, ma non si esclude abbia potuto avere alcune relazioni con nobili della corte.

Divenuta presto amica di Maria Antonietta, Delfina di Francia dal 1770, ottenne la prestigiosa carica di Sovraintendente della Casa della Regina, ovvero di sua principale dama di compagnia, un ruolo che, poco più tardi, venne rimpiazzato dalla più estrosa e carismatica duchessa di Polignac. Una volta persi i favori della regina, si trasferì a Plombières-les-Bains, nella regione del Grande Est.

In vita, la principessa di Lamballe compì molti viaggi, non solo in Francia (soggiornò per qualche tempo in Bretagna) ma anche nei Paesi Bassi. Dovunque andasse, continuava sempre a fare del bene a chiunque incontrava.

Nel 1777 entrò nella Massoneria (loggia La Candeur) divenendo anche una Maestra Venerabile.

Allo scoppio della Rivoluzione Francese (1789), fuggì nuovamente all’estero (Inghilterra e Belgio), ma non dimenticò mai l’amicizia con la regina, che cercò in tutti i modi di aiutare in quegli anni difficili, sebbene invano. La loro frequentazione continuò anche all’epoca in cui la famiglia reale era imprigionata nel palazzo delle Tuileries (1789- 1792).

Proprio per questo, la Lamballe fu accusata di tradimento e di fomentare il Comitato Austriaco contro i rivoluzionari. Rimasta in Francia nell’estate del 1792, fu vittima dei “massacri di settembre” che avvennero fra il 2 e il 6 settembre di quell’anno: il 3 settembre venne catturata dai rivoluzionari, decapitata e squartata. La sua testa venne infilzata su una picca ed esposta al popolo, mentre il corpo fu mostrato alla regina che si trovava nelle prigioni della Conciergerie dal 1° agosto. Si dice che in quell’occasione Madame Tussaud fece il calco della sua faccia.

Dalla principessa di Lamballe prende nome la zuppa “Potage Lamballe”, che si dice lei stessa abbia inventato per Maria Antonietta prendendo spunto dal potage St. Germain.

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