IL PALAZZO DI GIUSTIZIA E LA CONCIERGERIE

Il Palazzo di Giustizia (Palais de Justice) di Parigi si trova sull’Île de la Cité, l’isoletta sulla Senna dove si trova anche la cattedrale di Notre-Dame, importante monumento e luogo di culto della capitale francese.

Tuttavia, a differenza di Notre-Dame che si trova nella porzione d’isola amministrata dal municipio del IV arrondissement, il Palazzo di Giustizia si trova nel I arrondissement. Le due circoscrizioni sono separate dal Boulevard du Palais, che taglia in due porzioni (una più grande e una più piccola) tutta l’isoletta (LINEA ROSSA DELLA CARTINA SOTTOSTANTE). E’ proprio su questo stesso Boulevard che si affaccia il Palazzo di Giustizia.

Immagine modificata tratta da Google Maps.

Il palazzo venne costruito nel XIV secolo sui resti dell’antica reggia di Saint-Louis, dove viveva il re Luigi IX (1226 – 1270).  Annesso al palazzo di San Luigi vi era anche la bellissima Sainte-Chapelle, luogo che il sovrano – fatto poi santo – fece costruire per conservarvi le preziose reliquie che amava collezionare. La Sainte-Chapelle, annessa al Palazzo di Giustizia, è oggi tutto quello che resta dell’antica residenza reale.

Per lungo tempo, il Palais de Justice è stata la sede del Parlamento, oltre che del tribunale della città.

Nel 1618 e nel 1776 fu vittima di due incendi che ne imposero la ricostruzione, sostituendo la precedente architettura gotica con quella barocca con cui si presenta oggigiorno.

Facciata del Palazzo di Giustizia sull’Île de la Cité di Parigi, con impressa la scritta: “Liberté, Égalité, Fraternité”. Immagine di pubblico dominio.

Nel 2018 è stato inaugurato un nuovo Palazzo di Giustizia costruito da Renzo Piano (autore anche del Centre Pompidou) nel quartiere di Clichy-Bartignolles, nella zona ovest di Parigi. In questo modernissimo palazzo si sono già trasferiti alcuni degli uffici, mentre nel vecchio Palazzo di Giustizia sull’Île de la Cité si trovano ancora la Corte d’Assise, la Corte d’Appello e la Corte di Cassazione.

Cancello davanti al Palazzo di Giustizia sull’Île de la Cité di Parigi. Immagine tratta dal sito Wikipedia.org, opera di King of Hearts e riprodotta con licenza Creative Commons.

Un altro edificio annesso al vecchio Palazzo di Giustizia – oltre alla Sainte-Chapelle – è la famosa Conciergerie (letteralmente “portineria”), così chiamata perché qui si trovava il custode (concierge) dell’antico palazzo reale di Luigi IX. Tuttavia, anni dopo anche la Conciergerie divenne una residenza reale, e precisamente all’epoca di Filippo Il Bello (1285- 1314). A quel tempo, questo edificio si chiamava Palais de la Cité, nome col quale a volte è ancora chiamato.

La Sainte-Chapelle è collocata nell’ala sud del Palazzo di Giustizia, mentre la Conciergerie si trova nell’ala nord  (VEDI CARTINA SOTTOSTANTE).

Mappa del Palazzo di Giustizia di Parigi sull’Île de la Cité (cerchio verde). Accanto, la Sainte-Chapelle a sud (cerchio rosso) e la Conciergerie a nord (cerchio blu). Foto modificata da Google Maps.

 Nel XIV secolo, dopo la costruzione del Palazzo di Giustizia, il Palais de la Cité venne trasformato, per ordine di Carlo V (1364 – 1380), in un famosissimo carcere dove venivano tenuti prigionieri tutti i condannati a morte. Secondo altre fonti, però, la trasformazione del palazzo avvenne più tardi, sotto Carlo VI intorno al 1390 (vai alla pagina su IL RE DI VETRO per saperne di più su questo sovrano).

Interno del vecchio Palazzo di Giustizia di Parigi, da cui si accede alla Conciergerie. Immagine di pubblico dominio.

I detenuti più poveri rinchiusi nella Conciergerie venivano chiamati “pailleux” perché dormivano su letti di paglia (paille), mentre quelli di un ceto sociale più alto potevano comprare celle dotate di letti veri e propri chiamate pistoles, e venivano per questo chiamati “pistoliers”. Le celle più “lussuose” erano riservate ai detenuti più ricchi, che venivano chiamati “payeux” (“paganti”).

Una delle celle della Conciergerie. Immagine di pubblico dominio.

La Conciergerie è oggi famosa per i fatti avvenuti durante la Rivoluzione Francese, poiché qui vennero rinchiusi molti detenuti importanti condannati alla ghigliottina, quali Danton e Robespierre (quest’ultimo solo per qualche ora; vai alla pagina su LA MORTE DI ROBESPIERRE per saperne di più). In ricordo di Robespierre, è presente una lapide che cita le sue famose parole: “Vi lascio la mia memoria, essa vi sarà cara e voi la difenderete” (Je vous laisse ma mémoire, elle vous sera chère et vous la défendrez). La sua ospite più importante, però, è stata senza dubbio la regina Maria Antonietta, che vi fu rinchiusa dal 1°agosto 1793 al 16 ottobre dello stesso anno, giorno in cui venne ghigliottinata.

Lapide conservata alla Conciergerie in memoria di Robespierre. Immagine di pubblico dominio.

Questo edificio, oggi non più utilizzato per la detenzione, dal 1914 è divenuto un museo aperto al pubblico che espone le antiche celle così com’erano durante la rivoluzione. La più importante è appunto la cella di Maria Antonietta, dentro la quale è collocato il manichino di questo personaggio storico insieme ad altri due manichini di gendarmi, forze dell’ordine nate nel 1791.

La cella di Maria Antonietta con dentro il suo manichino. Immagine di pubblico dominio.

All’interno delle altre celle, si trovano altri manichini che servono a mostrare le condizioni di vita dei prigionieri, assieme ad alcuni manufatti dell’epoca. In più, in un’altra ala del museo, questi utensili (tra cui stoffe, brocche, candelabri, calamai e addirittura ciuffi di capelli) si trovano esposti all’interno di teche di vetro.

Non bisogna poi dimenticare di visitare la cappella della Conciergerie, di forma circolare e riconoscibile per i suoi tendaggi, di colore nero poiché qui si confessavano i condannati a morte prima di finire sul patibolo. La Conciergerie, infatti, era chiamata “anticamera della ghigliottina”, da qui l’ironia di chiamarsi “portineria”.

Altare della cappella della Conciergerie. Immagine di pubblico dominio.

La sala principale, situata al pian terreno, è chiamata Salle des Gens d’Armes (Sala dei Gendarmi), splendido esempio di architettura gotica. Questa sala, molto simile all’interno di una cattedrale, è famosa per essere la stanza medievale più grande d’Europa. Anticamente, veniva utilizzata come sala da pranzo per le guardie e le servette che lavoravano all’interno della prigione, per questo, a destra di questa sala, vi è il Padiglione delle cucine. Adiacente, si trova la Sala delle guardie (Salle des Gardes) che fungeva da anticamera per la Grande Salle, in cui si riuniva il Parlamento.

La gotica Salle des Gens d’Armes della Conciergerie. Immagine di pubblico dominio.

Nello stesso edificio, si trovano appese alle pareti le liste o registri coi nomi di tutti coloro che vennero ghigliottinati durante la Rivoluzione, compreso Luigi XVI che però non fu mai detenuto alla Conciergerie.

Da fuori, il palazzo della Conciergerie si presenta di una bellezza unica, paragonabile a quella dei Castelli della Loira. La facciata nord, adagiata sulla Senna e rivolta verso la Rive Droite, è decorata da quattro bellissime torri di epoca medievale.

Veduta esterna della Conciergerie, sulla Senna dalla parte della Rive Droite (lato nord). Sono visibili le quattro torri del palazzo, la più famosa delle quali è la Tour de l’Horloge (estrema sinistra). Immagine di pubblico dominio.

Procedendo da ovest verso est, queste torri prendono nome: Tour Bonbec (dove si trovava la sala delle torture), Tour d’Argent (dove si trovava la tesoreria reale), Tour de César (quasi accanto alla precedente) e infine Tour de l’Horloge, quest’ultima più famosa di tutte le altre. Come si può vedere dall’immagine soprastante, la Tour de l’Horloge differisce dalle altre anche per la diversa forma, che è prismatica anziché cilindrica.

E’ chiamata “Torre dell’Orologio” perché qui si trova appeso, ancora oggi, il bellissimo orologio pubblico del 1370, uno dei primi orologi pubblici del mondo e il primo di tutta la Francia. Costruito da Henri de Vic e Germain Pilon, è impreziosito dalle figure allegoriche della Legge e della Giustizia che vennero restaurate nell’Ottocento dopo essere state distrutte durante la Rivoluzione Francese.

Orologio della Toiur de l’Horloge, con le statuette allegoriche della Legge (a sinistra) e della Giustizia (a destra). Immagine di pubblico dominio.

TORNA ALLA PAGINA SU PARIGI