IL PARROCO DI RENNES-LE-CHÂTEAU

La leggenda che ha per protagonista il paesino di Rennes-le-Château in Occitania, è una delle più conosciute in Francia. Tuttavia, venne resa celebre dal giornalista francese Gérard de Sède solamente negli anni ’60 del Novecento, ossia circa un secolo dopo l’inizio degli eventi narrati. Per questa ragione, ancora oggi non si può essere sicuri della veridicità dei fatti, nati dall’intreccio tra cronache storiche e superstizione popolare.

Cartina della Francia meridionale, con indicati Carcassonne (CERCHIO ROSSO) e il dipartimento dell’Aude (CERCHIO BLU).

Rennes-le-Château è un piccolo centro sui Pirenei del dipartimento dell’Aude, vicino a Carcassonne. Fino al 2015, faceva parte della regione Linguadoca-Rossiglione (Languedoc-Roussillon), poi confluita, assieme alla regione Midi-Pyrénées, nell’ Occitania.

Oltre ad essere uno dei luoghi in cui è più sentito il culto verso Santa Maria Maddalena, questo ridente paesino del sud della Francia è rinomato per il mistero di un favoloso tesoro che avrebbe reso estremamente ricco un sacerdote alla fine del XIX secolo. Il tesoro in questione è conosciuto come “Trésor de Blanche de Castille”, la madre di Luigi IX, il re noto anche come “San Luigi dei Francesi”.

La leggenda ha inizio tra il 1895 e il 1897, all’epoca in cui il poco più che trentenne Bérenger Saunière venne assegnato come parroco alla chiesetta di Santa Maria Maddalena di Rennes-le-Château, gravemente malconcia a causa delle guerre che si erano succedute nei secoli. Grazie a una generosa donazione fatta dalla contessa di Chambord per restaurare la chiesa, il giovane parroco poté intraprendere i lavori di ristrutturazione dell’edificio durante i quali, secondo la leggenda, fece la sensazionale scoperta che lo rese famoso per l’eternità.

Foto d’epoca del parroco Bérenger Saunière.

Si racconta che, grazie all’aiuto del campanaro Captier, egli scoprì una fiala di vetro con all’interno dei documenti che indicavano il punto esatto in cui era nascosto il tesoro, proprio sotto il pavimento della chiesa. Qui si trovava una cripta segreta che il parroco e la perpetua Marie Denarnaud avrebbero scavato senza sosta lavorando nottetempo in gran segreto. Oltre a monili e gioielli di epoca medievale, si narra che vennero riportati alla luce anche alcuni preziosi oggetti risalenti alla Rivoluzione Francese, forse sottratti ai nobili fuggiti dalla Francia. Il parroco Saunière, tuttavia, riportò nei dati ufficiali solamente il ritrovamento di un monumento funebre.

I lavori alla chiesa terminarono nel 1897. Nel frattempo, il sacerdote si era arricchito a dismisura e viveva da nababbo in una villa che fece costruire poco lontano dalla chiesa: Villa Betania, così chiamata in onore della Maddalena. Entro il 1905, le proprietà del sacerdote comprendevano anche una splendida biblioteca e la Torre Magdala, nonché alcuni terreni adiacenti al cimitero parrocchiale.

Torre Magdala, così come si presenta oggigiorno.

Tutto ciò insospettì sia i fedeli che il vescovo di Carcassonne, Beauvain de Beausejour, che all’epoca interrogò assiduamente il parroco riguardo alle sue misteriose entrate. A questo si aggiunge che da tempo si vociferava anche di una presunta relazione di Saunière con la perpetua, nonché con la cantante lirica Emma Calvé, assidua frequentatrice della sua villa.

Nonostante le ististenze del vescovo, Saunière si rifiutò sempre di rivelare da dove provenissero i suoi guadagni. Oltre che di aver occultato il tesoro, venne accusato anche di vendita di messe e addirittura di aver fatto un patto col diavolo. Nel 1911 venne definitivamente destituito dal suo incarico sacerdotale, dopodiché visse da signore a Rennes fino al 1917, fulminato da un infarto dopo aver nominato Marie Denarnaud sua erede universale.

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