EDMOND ROSTAND

Edmond Eugène Alexis Rostand (1868 – 1918) è un famoso poeta e commediografo francese del XIX secolo originario di Marsiglia, divenuto immortale per aver scritto la celeberrima pièce teatrale in cinque atti “Cyrano de Bergerac”.  

Edmond Rostand.

Il “Cyrano” è una commedia ispirata alla figura di Hercule Savinien de Cyrano de Bergerac, scrittore del Seicento morto a soli 36 anni, anticamente chiamato in Italia “Ercole Savignano” (lo stesso personaggio, nella commedia, viene chiamato “Cirano Ercole Saviniano”). Nobile parigino (da alcuni erroneamente creduto guascone) che fu sia abile soldato che brillante letterato e scienziato, nella vita quotidiana fu un libertino e un fervente oppositore del cardinale Mazzarino, primo ministro del re Luigi XIV. Tra le sue commedie più famose vi fu “La morte di Agrippina” (La mort d’Agrippine) del 1654, ma si dedicò anche alla stesura di un “Trattato di Fisica” (Traité de physique) e di alcune “Lettere” (Lettres) secondo la moda seicentesca (vai anche alla pagina su MADAME DE SÉVIGNÉ per saperne di più e avere maggiori esempi).

Savignano viene considerato il precursore del romanzo di fantascienza, e per questo ispiratore del più famoso Giulio Verne (Jules Verne), scrittore dell’Ottocento noto per essere l’inventore del romanzo di fantascienza moderno (vai alla pagina del sito internet “PER COSA LA FRANCIA E’ FAMOSA 4” per trovare più informazioni sia su Giulio Verne che sul “Cyrano de Bergerac”). Due dei suoi romanzi più famosi in questo senso sono “L’altro mondo o Gli stati e gli imperi della luna” (L’autre monde ou Les ètats et empires de la lune) e l’ancor più famoso “Gli stati e imperi del sole” (Les ètats et empires du soleil), entrambi pubblicati postumi nel XVII secolo.

Savignano non fu d’ispirazione solo a Giulio Verne, ma anche all’amico Molière e ad altri commediografi della sua epoca. La sua fama in Francia fu tale da divenire, più di due secoli dopo, protagonista della rappresentazione teatrale che da lui prende nome: appunto il “Cyrano”.

Si tratta di un’opera maestosa, incentrata sull’amore e sull’amicizia, scritta interamente in rima da Rostand tra il 1892 e il 1897, la quale riscosse subito un enorme successo presso i contemporanei.

Hercule Savinien de Bergerac.

Nella pièce, Cyrano (o Cirano) è uno spadaccino del Seicento dotato di numerosi talenti ma respinto e sbeffeggiato a causa del suo grosso naso (caratteristica fisica che aveva anche il vero Cyrano), il quale lo priva di fascino nonostante la sua grandissima intelligenza e abilità con le parole. Il Cyrano di Rostand, infatti, perdutamente innamorato della bella Rossana (Roxane), non verrà ricambiato da lei che invece preferirà il suo compagno d’arme Cristiano (Christian), bellissimo ma privo di talento. Famosissima è la frase del Cyrano tratta dalla stessa opera: “Ma poi che cos’è un bacio? Un apostrofo roseo messo tra le parole “T ‘amo” (Un baiser, mais à tout prendre, qu’est-ce ? Un point rose qu’on met sur l’i du verbe aimer). La trama si concluderà poi con la morte sia di Cristiano che di Cyrano, del quale Rossana si accorgerà troppo tardi di essere innamorata.

Oggi questa commedia costituisce uno dei più importanti capolavori mai scritti nel panorama della letteratura francese e internazionale, e ha dato vita sia a numerosi film per il cinema (francesi e non) che a splendide opere liriche composte nel Novecento da artisti come Franco Alfano e Walter Damrosch.

A questo personaggio sono inoltre dedicati due monumenti, che si trovano entrambi nella cittadina di Bergerac, in Nuova Aquitania: uno a Place Pelissière e l’altro a Place de la Myrpe.

Cyran de Bergerac interpretato dallo storico attore Benoît-Constant Coquelin.

Altre opere teatrali di Rostand sono: “Il guanto rosso” (Le gant rouge) del 1888, “I due pierrot” (Les deux Pierrots) del 1890 e “I romaneschi” (Les Romanesques) del 1894. Quest’ultima fu la sua prima commedia in versi anziché in prosa (come il “Cyrano”), e venne premiata dall’Accademia Francese col premio Toirac.

Seguirono poi “La principessa lontana” (La princesse lointaine), basata sulle vicende di Jaufré Rudel o Giuffredo Rudello di Blaia (Trovatore del XII secolo chiamato da Rostand “Joffroy de Blaye”) e “La Casa degli Amanti” (La Maison des aimants), entrambi del 1895. Vi furono poi “La samaritana” (La samaritaine) del 1897, basata sul celebre racconto del Vangelo, e il famoso “Aiglon” del 1900.

La commedia “Aiglon”, cioè “aquilotto”, narra le sfortunate vicende di Napoleone II, duca di Reichstadt figlio di Napoleone Bonaparte e di Maria Luisa d’Austria. Il titolo riprende il soprannome che Victor Hugo aveva dato a questo personaggio nel poema “ I Canti del Crepuscolo” (Les Chants du Crépuscule) del 1835: “L’Inghilterra prese l’aquila e l’Austria l’aquilotto” (cit.: L’Angleterre prit l’aigle, et l’Autriche l’aiglon). Quest’opera è stata resa celebre negli anni soprattutto dalla splendida interpretazione dell’attrice Sarah Bernhardt in un ruolo maschile (vai alla pagina PER COSA LA FRANCIA E’ FAMOSA 4 del sito internet associato al blog per trovare informazioni su di lei).

Infine vi sono “Il Bosco sacro” (Le bois sacré) del 1908 e “Chantecler” del 1910, capolavoro famoso per avere degli animali da fattoria come protagonisti, a imitazione del Roman de Renart scritto tra la fine del XII secolo e l’inizio del XIII. Il personaggio del gallo Chantecler, protagonista della storia ripreso dai Fabliaux medievali, fu ideato da Rostand per lo stravagante amico Benoît-Constant Coquelin, detto “Coq” (gallo), interprete storico del Cyrano.

Costume teatrale di Chantecler.

Ultima sua commedia fu “L’ultima notte di Don Giovanni” (La dernière nuit de Don Juan) pubblicata postuma nel 1921.

Tra le poesie le più famose si citano: “Gli ozi” (Les musardises), “Ode alla musica” (Ode à la musique), “Una sera a Hernani” (Un soir à Hernani), “L’orso” (L’ours) e “Inno al sole” (Hymne au soleil).

Infine, vi è il saggio sul romanzo sperimentale e naturalista (Essai sur le Roman sentimental et le Roman naturaliste) del 1887.

Oggi è visitabile la casa museo di Villa Arnaga, progettata da Rostand e costruita nel 1906, che si trova a Cambo-les-Bains, nella regione della Nuova Aquitania.

Lo scrittore morì agli inizi del XX secolo: fu una delle vittime della pandemia di influenza spagnola del 1918.

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