IL GIARDINO ALLA FRANCESE, ALL’ITALIANA E ALL’INGLESE

Il giardino alla francese o giardino formale (detto anche Jardin régulier in francese) è un tipo di giardino che nacque in epoca barocca (Seicento) come evoluzione del giardino all’italiana del tardo Rinascimento.

Il giardino alla francese è un giardino caratterizzato da: simmetria, terreni perfettamente pianeggianti (non vi è alcun dislivello), ordine e scenografia.

Le siepi sono finemente lavorate per formare dei disegni geometrici e perfetti, le aiuole simmetriche e speculari l’una con l’altra.

Il giardino è percorso da un vialone ghiaioso o sabbioso chiamato allée, che è sempre delimitato da siepi o aiuole, e gli incroci con i viali minori (detti anche contre-allée) sono sempre “a croce”, ossia in maniera ortogonale. Tutto questo per fare in modo che la stessa natura (non più solo il mattone) si trasformi in un’opera architettonica. Infatti, nel Seicento e nel Settecento, periodo in cui prende maggiormente piede la moda del giardino alla francese, non sono più i giardinieri a progettare la struttura, bensì gli architetti. L’esempio più famoso, apoteosi del giardino alla francese, è il giardino di Versailles, che venne appunto realizzato da un architetto: André Le Nôtre.

Il giardino di Versailles, classico esempio di giardino alla francese.

A completare il giardino alla francese, vi sono vasche e fontane, anch’esse disposte in maniera perfettamente simmetrica, mai a caso, e spesso e volentieri con giochi d’acqua. Nascono inoltre le aiuole finemente decorate chiamate “parterre”, e i boschetti chiamati “bosquet” delimitati da alberi e con al centro una fontana.

A tutto questo, si aggiunge una ricerca di lusso e sontuosità attraverso la decorazione con statue ornamentali (anch’esse disposte in maniera simmetrica) oltre che con fiori. Gli alberi, spesso e volentieri, non sono mai alberi da frutto, ma piuttosto alberi sempreverdi molto alti.

Di solito, il giardino alla francese non è ammirabile al meglio passeggiandovi, ma guardandolo dall’alto. Dall’alto è possibile infatti ammirare l’aspetto geometrico del giardino e i disegni formati dalle siepi e dai fiori.

Il giardino all’italiana nacque in epoca rinascimentale (Cinquecento), quando nacquero la prospettiva e lo studio esasperato delle proporzioni, nei palazzi come negli umani (nel tardo Rinascimento andavano molto di moda i nani di corte, ossia coloro che “rompevano” la simmetria che all’epoca era presente quasi ovunque).

I giardini della Villa di Castello a Firenze, classico esempio di giardino all’italiana.

I giardini all’italiana presentano anch’essi siepi lavorate, statue e fontane con giochi d’acqua, ma anche scalini e dislivelli. I due elementi dominanti sono l’armonia e la razionalità.

Anche nel giardino all’italiana i fiori e le siepi formano dei meravigliosi disegni che delimitano gli spazi, ma si aggiungono anche gli alberi da frutto e le piante mediterranee. Non di rado, nel giardino all’italiana sono presenti serre di piante rare ed esotiche, nonché l’angolo delle erbe aromatiche.

Al posto dell’allée, vi sono zone pavimentate o ghiaiose. Inoltre, nasce con questo tipo di giardino il concetto di “zone non praticabili”, dove non è possibile camminare perché servono unicamente a scopo decorativo.

Due elementi tipici del giardino all’italiana sono le terrazze panoramiche, spesso digradanti (cioè in pendenza) e le grotte, con all’interno statue, giochi d’acqua o entrambi. Nel giardino alla francese, invece, al posto delle grotte (che qualche volta possono comunque essere presenti) si trovano i padiglioni.

Anche il giardino all’italiana è chiamato “giardino formale” poiché la natura è completamente piegata al volere dell’uomo, mentre il giardino all’inglese è detto “giardino informale”.

Reagent’s Park di Londra, classico esempio di giardino all’inglese.

Il giardino all’inglese nasce nel Settecento e rimane molto in voga anche nell’Ottocento. A differenza degli altri due tipi di giardino, la natura trasmette un’idea di selvaggio e di caotico, spettacolare come lo sfondo di un dipinto. Di fronte alla natura rigogliosa, che cresce apparentemente non toccata da mano dell’uomo, lo spettatore deve avere un’idea di “sublime”, ossia di un qualcosa che affascina e allo stesso tempo atterrisce. Per questo, uno degli elementi più caratteristici è la presenza di grandi e imponenti alberi sempreverdi.

Assieme agli elementi naturali lasciati crescere apparentemente senza cura, si accostano elementi artificiali come laghi e laghetti sormontati da ponti (talora con isolette), tempietti e rovine, panchine di pietra, sentierini nascosti e qualche volta piccole fontane. Ma è soprattutto il lago, più che la fontana, ad essere protagonista nel giardino all’inglese, a differenza di quello all’italiana e alla francese.

Gli elementi artificiali più importanti, come le statue, le fontane o le piccole aree di sosta (zone che, al contrario del resto del giardino, devono suscitare un’idea di bucolico e di pacifico, che rinfranca lo spirito) devono essere nascosti all’occhio umano dalla vegetazione lussureggiante. Devono infatti trasformarsi una vera e propria “scoperta” man mano che viene percorso il giardino (in Inghilterra, nell’Ottocento, nasce anche il concetto di “giardino segreto”). Non ultimo, sono presenti infiniti dislivelli come colline e collinette che aumentano la spettacolarità dell’insieme.

Come nel giardino alla francese, può essere presente un padiglione, spesso e volentieri in stile esotico: non mancano ad esempio i padiglioni cinesi (e a volte giapponesi). Come nel giardino all’italiana, invece, sono presenti le grotte, ma nel giardino all’inglese sono vuote, in modo che sembrino naturali. Un elemento proprio del giardino all’inglese è infine il belvedere.

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