UN UGONOTTO IL GIORNO DI SAN BARTOLOMEO

Uno dei dipinti più famosi sugli ugonotti è sicuramente quello chiamato “Un ugonotto il giorno di San Bartolomeo”.

Questo quadro venne dipinto dal pittore inglese John Everett Millais nel 1852 e si ispira alle vicende storiche accadute a Parigi nella notte tra il 23 e il 24 agosto del 1572, ossia circa 300 anni prima che venisse realizzato il dipinto.

Nel dipinto sono raffigurati due giovani amanti abbracciati davanti a un muro ricoperto d’edera. Si trovano in un luogo appartato, dove nessuno li può vedere.

Il ragazzo guarda teneramente la ragazza, mentre lei ha uno sguardo molto preoccupato mentre tenta di stringere un fazzoletto bianco al braccio del fidanzato.

Cosa rappresenta questo gesto? E perché il ragazzo tira via il fazzoletto, sebbene percepisca (come si intuisce dal suo sguardo) che si tratta di una premura da parte della ragazza?

Come già detto, la scena è ambientata il giorno di San Bartolomeo del 1572. La notte del 23 agosto di quell’anno, nella capitale di Francia, si consumò un evento storico noto come “massacro della notte di San Bartolomeo” o “strage della notte di San Bartolomeo” durante il quale vennero uccisi dai cattolici decine di migliaia di protestanti.

All’epoca, in Francia era presente una minoranza religiosa di fede calvinista (e dunque protestante) che si contrapponeva alla maggioranza cattolica. I calvinisti francesi erano chiamati “ugonotti” e, seppure una minoranza, stavano prendendo silenziosamente sempre più potere. Per questa ragione, non erano ben visti dai cattolici che tentavano progressivamente di eliminarli dalla scena.

Per riappacificare la fazione cattolica e ugonotta, la regina madre Caterina de’ Medici ordinò le nozze tra sua figlia Margherita (meglio conosciuta comela regina Margot, soprannome che le darà Alexandre Dumas padre) e il cugino re Enrico di Navarra, che era un ugonotto (e anni dopo divenne re di Francia). Il matrimonio fu celebrato il 18 agosto 1572 nella cattedrale di Notre-Dame di Parigi.

Sebbene lo sposo fosse di fede ugonotta, non venne richiesta la sua conversione al cattolicesimo per poter celebrare le nozze con la cugina cattolica. Per questo motivo, chiese di non partecipare alla messa che venne celebrata successivamente nella cattedrale. Questo fatto giustifica la celeberrima frase da lui pronunciata quando, nel 1593, si convertì al cattolicesimo per salire al trono di Francia: Parigi val bene una Messa (Paris vaut bien une messe).

Le nozze richiamarono a Parigi moltissimi ugonotti, poiché Enrico di Navarra era considerato uno dei capi della loro fazione. Questo dette il pretesto per la strage che si compì pochi giorni dopo, si pensa per ordine del re Carlo IX (fratello di Margot) e della regina madre.

Venne infatti dato l’ordine ai soldati di uccidere alcuni ugonotti con cui il re aveva da tempo dei contrasti (tra cui l’ammiraglio Gaspard de Coligny), ma tanto era l’odio verso di loro che i soldati cattolici uccisero indiscriminatamente quasi tutta la fazione, comprese le donne e i bambini. Per questa ragione, il matrimonio tra Enrico di Navarra (futuro Enrico IV di Francia) e la futura regina Margot prese il nome di “nozze vermiglie” (noces vermeilles) dal colore del sangue che venne versato.

Durante la strage, per potersi riconoscere l’un l’altro, i cattolici si legarono un fazzoletto bianco al braccio. Dunque adesso capiamo perché la ragazza del dipinto tenta di annodare un fazzoletto bianco al braccio del ragazzo: lei è una cattolica, mentre il ragazzo è un ugonotto, il famoso “Ugonotto il giorno di San Bartolomeo” del titolo. La ragazza, consapevole dei piani del re Carlo IX, tenta di far passare il fidanzato per un cattolico perché gli venga salvata la vita, ma lui non ha alcuna intenzione di rinnegare la propria fede e decide di affrontare coraggiosamente il suo destino.

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