DIANA DI POITIERS

Diana di Poitiers (Diane de Poitiers) è un personaggio storico che fece molto parlare di sé durante la sua epoca.

Il suo mito è ancora oggi molto popolare, poiché, come Madame de Pompadour, fu una donna capace di conquistare il cuore del re di Francia e ottenere da lui numerose concessioni ed un immenso potere.

Ritratto di Diana di Poitiers.

Diana di Poitiers (1499-1566) fu infatti l’amante storica di Enrico II, re dal 1547 al 1559. Come sua favorita, fu anche la rivale della regina Caterina de’ Medici, con la quale ebbe sempre un tacito conflitto, sebbene le due, lontane cugine, non giunsero mai apertamente allo scontro e anzi, apparentemente furono sempre molto cordiali fra loro.

Fu invece l’amante di Francesco I, Anne de Pisseleu d’Heilly, ad allontanare a un certo punto Diana dalla reggia temendo un suo complotto contro il re. Diana era infatti in ottimi rapporti con il connestabile di Montmorency, con il maresciallo di Saint-André e il cardinale Carlo di Guisa, figure molto potenti e quindi viste con sospetto dalla corona. L’esilio di Diana fece indignare a tal punto Enrico II che egli stesso lasciò la reggia per inseguire la sua amante ad Anet (castello costruito appositamente per Diana di Poitiers) e, una volta morto suo padre Francesco I, fece esiliare Anna di Pisseleu.

Anna di Pisseleu d’Heilly.

Diana conobbe Enrico II nel 1534, quando questi era un quindicenne da poco sposato con Caterina de’ Medici. Più vecchia di lui di 20 anni, Diana seppe subito conquistarlo grazie al suo charme e diventare la donna più influente della corte, nonché un’importante mecenate per gli artisti rinascimentali ospitati alla reggia. Grazie al suo potere, riuscì a farsi donare il Castello di Chenonceau (o “castello delle dame”) ed era conosciuta tra i cortigiani col soprannome “la più che regina” (La plus que reine).

Da Enrico II ottenne anche alcuni gioielli della corona e nel 1547 il titolo di Duchessa del Valentinois, ducato che era precedentemente appartenuto a Cesare Borgia, morto nel 1507. Nel 1553, Diana ottenne anche il titolo di Duchessa d’Étampes, che prima apparteneva ad Anne de Pisseleu.

Mentre la regina Caterina era una donna molto intelligente ma fisicamente assai straziata, Diana di Poitiers era ammirata da tutti per la sua bellezza. Si racconta che facesse da modella ai vari artisti della corte ogni volta che dovevano rappresentare la dea Diana cacciatrice (sua omonima) e che per rendere la sua pelle splendente bevesse l’oro liquido (cosa che purtroppo fu responsabile del suo invecchiamento precoce). Di lei è famosa la statua del 1549 “Diana d’Anet” (o “Diana con un cervo”) di Jean Goujon, oggi conservata al museo del Louvre, mentre i poeti Ronsard e Du Bellay la resero immortale celebrandola nelle loro odi.

“Diana d’Anet” di Jean Goujon (1549) conservata al Museo del Louvre di Parigi.

Diana venne educata da Anna di Beaujeu, la sorella del re Carlo VIII a cui prestò servizio da piccola e dalla quale apprese il latino, il greco e i modi raffinati. Più tardi, fu dama di compagnia delle due mogli del re Francesco I: Claudia d’ Orléans ed Eleonora d’Asburgo, nonché della sua favorita Anne de Pisseleu.

Figlia di Jean de Poitiers, conte di Saint-Vallier, Diana andò in sposa nel 1515 a Louis de Brézé,  uomo facoltoso (era siniscalco di Normandia) ma molto più vecchio di lei, dal quale ebbe due figlie: Françoise e Louise.

Rimasta vedova nel 1531, visse sempre alla corte francese fino alla morte di Enrico II nel 1559. In seguito a ciò, dovette allontanarsi e restituire il castello di Chenonceau, ma in cambio ottenne il castello di Chaumont-sur-Loire.

Morì nel 1566, nel suo adorato castello di Anet.

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