IL BATTISTERO DI SAN LUIGI

Il Battistero di San Luigi (Baptistère de Saint Louis) è un famoso bacile realizzato dall’artigiano Muhammad ibn al-Zayn e conservato presso il Dipartimento delle Arti islamiche (Département des Art de l’Islam) del museo del Louvre di Parigi (Ala Denon). Si guardi la cartina sottostante.

Conosciamo il nome dell’autore poiché si è firmato in vari punti dell’oggetto, anche se le firme (circa sei) non sono facilmente visibili a occhio nudo.

Mappa che mostra l’area del Louvre dove è collocato il Dipartimento delle Arti dell’Islam. Immagine modificata tratta da Google Maps.

Nonostante il nome, quest’oggetto non ha alcun legame con il re Luigi IX, detto anche “San Luigi” o “San Luigi dei Francesi”. Infatti, l’opera risale al XIV secolo e dunque a cento anni dopo rispetto a quando visse il famoso sovrano. Un altro suo nome è “Ciotola Mameluke” poiché risale all’epoca in cui questa dinastia di guerrieri, al servizio dei califfi Abbasidi, regnava sull’Egitto (Impero Mamluk) e sull’Arabia occidentale, ovvero l’epoca che va dal XIII al XVI secolo.

Il nome “San Luigi” potrebbe essere derivato dal fatto che il bacile è decorato da fiori di giglio, che in francese si chiamano “fleurs-de-lis”: dalla storpiatura di “fleur-de-lis” può essere derivato “Saint-Louis” (vai alla pagina su IL GIGLIO DI FRANCIA per saperne di più). Il fiore di giglio era presente nel manufatto già prima che arrivasse in Francia, poiché era l’emblema della famiglia dei Mamelucchi.

Come sia arrivato in Francia è sconosciuto, ma si sa che può essere accaduto non prima del Seicento. Un’altra ipotesi è che il nome “Battistero di San Luigi” sia stato dato a quell’epoca in onore proprio di Luigi IX che, nel ‘200, provò invano a conquistare l’Egitto ma venne sconfitto dai Mamelucchi.

Si tratta di un prezioso bacile (bassin) in ottone martellato con una decorazione in argento, oro e pasta nera (niello) che raffigura delle scene di corte e di caccia.

Inizialmente, era destinato al lavaggio delle mani dopo i sontuosi banchetti che venivano dati tra le nobili famiglie siro-egiziane, più raramente veniva usato come centrotavola. In Francia, invece, venne utilizzato come fonte battesimale per tutti i re di Francia.

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