ANDRÉ GIDE

André Gide (1869-1951) è stato un importante scrittore francese, che venne insignito del premio Nobel per la letteratura nel 1947.

Nato a Parigi, morì nella stessa città dopo aver scritto numerose opere autobiografiche la cui più famosa è sicuramente “Le journal” (Il diario), assieme a “Si le grain ne meurt pas” (Se il grano non muore) del 1926.

“André Gide”, immagine di pubblico dominio.

La sua rigida educazione, impostagli dal padre calvinista e dalla madre fortemente cattolica, fu molto soffocante, tanto da spingerlo a ricercare, in età adulta, le gioie di una vita spensierata e piena di ebbrezza, non priva però di un certo senso di colpa [1]. Cresciuto unicamente dalla madre dopo la morte prematura del padre [2], André iniziò infatti a maturare un profondo senso di colpa che lo accompagnò per tutta la vita, soprattutto in seguito alla scoperta della propria omosessualità [3], e in lui si fecero continuamente guerra due sentimenti contrastanti: il desiderio di libertà e quello di penitenza per i propri istinti che venivano censurati dal tipo di educazione ricevuta [4].

Le sue opere sono impregnate da questi stessi sentimenti contrastanti provati dall’autore, e spesso i personaggi finiscono per essere uccisi o totalmente devastati dalla ricerca di un eccessivo piacere o di un eccessivo moralismo. Un esempio è il romanzo “La porta stretta” (“La porte étroite”) del 1909, titolo che prende spunto dall’ammonizione del Vangelo “Sforzatevi di entrare per la porta stretta“(Lc, XIII , 24), ossia la porta del Paradiso dalla quale è difficile entrare: nel romanzo, infatti, la giovane Alissa, fanatica religiosa, decide di abbandonarsi alla morte come atto punitivo e purificatorio. Nel romanzo “L’immoralista “, invece, precedente a “La porta stretta”, il letterato Michel decide di darsi a ogni tipo di piacere e di ebbrezza dopo essere miracolosamente guarito dalla tubercolosi contratta in viaggio di nozze. Questo suo cambiamento, però, lo porterà all’emarginazione e alla rovina non venendo egli più accettato dalla società e dai suoi stessi familiari.

Gide cercò per sempre di trovare un equilibrio tra desiderio di libertà e purezza interiore: oltre a compiere numerosi viaggi all’estero e stringere amicizia con diversi letterati stranieri e omosessuali tra cui Oscar Wilde [3], nel 1895, dopo la morte della madre, si sposò con la cugina Madeleine, per cui provava un sincero affetto dovuto al carattere innocente e fortemente religioso della giovane [3]. Il matrimonio, tuttavia, fu molto tempestoso e infelice a causa delle tendenze omosessuali di Gide, che lo portano a intrecciare una relazione con Marc Allégret [3].

Gide fu il fondatore della rivista Nouvelle Revue Française e nel 1914 pubblicò il romanzo “I sotterranei del Vaticano” (Les caves du Vatican), dove viene trattato il delicato tema della religione attraverso le vicende di tre distinti personaggi.

Fu inoltre molto attivo politicamente: venne eletto sindaco di La Roque, si unì a Zola per tentare di far scagionare Dreyfus, l’ufficiale ebreo accusato ingiustamente di tradimento alla fine dell’Ottocento per ragioni antisemite, e simpatizzò inizialmente per il comunismo russo dopo gli eventi del 1917, criticando tuttavia lo Stalinismo [3].

Oggi André Gide è considerato uno dei portavoce della libertà e del principio di autodeterminazione dell’individuo, ma soprattutto degli oppressi sotto qualsiasi forma, e di coloro che combattono per i propri diritti umani e civili.

Note bibliografiche:

[1] Http://www.treccani.it/enciclopedia/andre-gide/

[2] Https://biografieonline.it/biografia-andre-gide

[3] Https://it.wikipedia.org/wiki/André_Gide

[4] Http://www.ilgiornale.it/news/spettacoli/gide-si-confessa-autobiografia-senso-colpa-1431033.html

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