LA FRANCIA E LE GUERRE D’ITALIA

Storia delle cosiddette “Guerre d’Italia”, una serie di scontri che avvennero ad opera dei Francesi contro gli Stati italiani, il Sacro Romano Impero Germanico e il regno di Spagna.

Dopo Luigi XI detto “il Prudente” (in carica dal 1461 al 1483) gli successe il figlio Carlo VIII (in carica dal 1483 al 1498), fratello di santa Giovanna di Valois.

Carlo VIII di Francia. Immagine di pubblico dominio.

Carlo VIII salì al trono ancora tredicenne, e per molto tempo esercitò il potere regale assistito dalla sorella Anna di Beaujeu e dal cognato Pietro II di Borbone, da cui il giovane sovrano si rese del tutto indipendente una volta che ebbe raggiunto l’età adulta ( anno 1494 – 1495).

Nonostante la sua breve vita (morì a ventisette anni per un fatale incidente), passò alla storia per aver dato inizio alle cosiddette “Guerre d’Italia” (1494-1559), ossia alcuni sanguinosi conflitti che si svolsero su suolo italiano avendo come protagonisti i sovrani di Francia. Delle otto Guerre d’Italia, in questa pagina saranno spiegate soprattutto le prime tre, che portarono alla sottomissione di diversi territori italiani alla corona francese. Per avere informazioni sulle altre guerre, si vada alla pagina su FRANCESCO I.

Tutto ebbe origine dal fatto che il padre di Carlo VIII, Luigi XI, nel 1481 aveva ereditato il ducato d’Angiò da Carlo V, ultimo discendente della dinastia angioina, e con esso il diritto di reclamare il regno di Napoli che gli Aragonesi avevano sottratto agli Angioini nel 1442. Inoltre, la nonna paterna di Carlo VIII era Maria D’Angiò, figlia del duca d’Angiò Luigi II, che era stato dichiarato re di Napoli sulla carta, ma di fatto non gli era mai stato concesso di salire sul trono a causa di numerose dispute sorte per la successione con alcuni rami cadetti della famiglia.

Forte di tutto ciò, Carlo VIII si convinse di poter avanzare delle pretese sul regno di Napoli (che comprendeva tutta l’Italia meridionale) e di riconquistarlo strappandolo agli Aragonesi che se ne erano impadroniti con il re Alfonso V “Il Magnanimo”, un uomo di grande cultura che si dice essere stato l’ultimo possessore del Santo Graal (per questa ragione, nelle raffigurazioni dell’epoca, presenti anche nel Maschio Angioino di Napoli, i suoi simboli saranno sempre un libro aperto e una fiamma accesa, quest’ultima a ricordo del Seggio Periglioso della Tavola Rotonda).

Le ragioni delle mire di Carlo VIII sull’Italia, poi, erano anche di natura militare: l’Italia meridionale serviva come avamposto per fermare l’espansione dell’impero ottomano il quale, dalla Turchia, si stava spingendo sempre più a occidente.

Perciò, nel settembre del 1494 il re di Francia partì per l’Italia con una cospicua schiera di soldati e mercenari e col generale Louis de la Trémoille, e raggiunse il regno di Napoli dopo alcuni mesi (22 febbraio 1495) grazie anche all’appoggio dei duchi d’Este e di Ludovico Sforza detto “il Moro”, venendo accolto a braccia aperte dalla popolazione che non approvava la dominazione aragonese (PRIMA GUERRA D’ITALIA: 1494 – 1498). Il pretesto per la partenza fu offerto proprio dal duca di Milano, Ludovico il Moro, quando questi chiese l’aiuto di Carlo VIII per difendersi dagli Aragonesi, promettendo in cambio la sua non belligeranza verso l’esercito francese durante l’avanzata in Italia.

Durante la discesa di Carlo – agevolata dalla vittoria contro i napoletani di Giulio Orsini nella battaglia di Rapallo – anche papa Alessandro VI (della famiglia “Borgia”), viste sconfitte tutte le sue truppe, dette a malincuore la sua autorizzazione al passaggio dei francesi attraverso Roma, soprattutto per paura che l’esercito francese – composto anche da numerosi mercenari svizzeri – potesse saccheggiare la città (la violenza dell’armata del re di Francia si era manifestata mietendo molte vittime nel Lazio, e minacciava di sfogarsi nuovamente a ogni pie’ sospinto).

Piero de’ Medici detto “Il fatuo”, signore di Firenze figlio di Lorenzo il Magnifico, in un primo momento si schierò nettamente dalla parte degli Aragonesi e rifiutò qualsiasi forma di intesa con l’esercito francese (gesto che aveva invece permesso a Ludovico il Moro di impadronirsi del ducato di Milano al posto di Gian Galeazzo Sforza). Successivamente invece – forse temendo anch’egli un possibile saccheggio della città – fece un patto segreto con Carlo VIII, cosa che gli costò l’espulsione da Firenze da parte dei suoi concittadini, i quali, spronati dal frate Girolamo Savonarola, si sentirono vilmente traditi dal suo comportamento (1494). Dopo questo evento, a Firenze fu instaurata la Repubblica, che ebbe fine nel 1512 col ritorno di Lorenzo, figlio di Piero.

All’arrivo dell’esercito francese, il re di Napoli Ferdinando II d’Aragona (detto “Ferrandino”, da non confondersi con Ferdinando II il Cattolico, marito di Isabella I di Castiglia!) decise di scappare per evitare uno scontro con Carlo VIII, così quest’ultimo fu incoronato al suo posto. Tuttavia regnò solo per pochi mesi, fin quando a maggio venne scacciato dagli stessi sudditi che, dopo averlo accolto di buon grado in un primo momento, riscoprirono col tempo un senso di nostalgia verso Ferrandino.

Così, Carlo si vide costretto a tornare in Francia, non senza trovare molte difficoltà: a Fornovo, vicino a Parma, un esercito proveniente dai ducati e dalle repubbliche italiane ostili all’invasore straniero (Venezia, Roma e Milano assieme al regno di Spagna e al Sacro Romano Impero Germanico) gli sbarrarono la strada, e solo dopo un’ardua battaglia, che avvenne il 6 luglio 1495, il re francese riuscì ad aprirsi un varco e a tornare in patria, atto che pose fine alla Prima Guerra d’Italia.

Una volta in Francia, Carlo VIII tentò in altre occasioni di mettere insieme un esercito per poter tornare a reclamare il trono di Napoli, ma l’impresa non riuscì più.

Morto nel 1498 senza eredi diretti rimasti in vita, lasciò la corona a suo cugino e cognato Luigi XII detto “Il padre del popolo”, che apparteneva a un ramo cadetto della famiglia reale: i Valois- Orléans. Luigi era infatti duca d’Orléans, ed aveva sposato nel 1476 una della sorelle di Carlo, Giovanna di Valois.

Luigi XII di Francia. Immagine di pubblico dominio.

Luigi XII si era riconciliato col cugino Carlo VIII dopo aver combattuto contro di lui nella guerra franco-bretone del 1485 -1488 (che si era risolta con l’annessione della Bretagna alla Francia tramite il matrimonio tra Carlo e Anna di Bretagna) e lo aveva seguito nella Prima Guerra d’Italia. Una volta salito sul trono di Francia, chiese l’annullamento del matrimonio con la sorella di Carlo VIII e ne sposò la vedova, dalla quale ebbe due figlie: Claudia e Renata. La prima fu regina di Francia al fianco del marito Francesco I.

Come il cugino, anche Luigi decise di intraprendere una spedizione in Italia per impossessarsi stavolta anche del ducato di Milano, poiché imparentato con la casata dei Visconti, antichi signori della città prima degli Sforza. Per fare questo, decise di allearsi, attraverso l’elargizione di ricche concessioni, con il papa Alessandro VI (a cui fu promessa la restituzione delle signorie della Romagna divenute indipendenti dall’autorità pontificia) e con la Repubblica di Venezia (a cui furono promessi vari territori della Pianura Padana), sebbene costoro avessero costituito alcuni anni prima la coalizione anti-francese con la Spagna e il Sacro Romano Impero (Lega di Venezia o Lega Santa del 1495). Insieme alla Francia, si unì anche la Svizzera.

Nel 1499 iniziò dunque la SECONDA GUERRA D’ITALIA (1499-1504), durante la quale l’esercito francese conquistò Milano, e alla fine dello stesso anno anche Napoli fu sottomessa grazie al Trattato di Granada, che prevedeva alcune concessioni alla Spagna in cambio della spartizione del Sud Italia tra Ferdinando II d’Aragona (non più Ferrandino ma il marito di Isabella I di Castiglia!) e Luigi XII. Ma nel 1504 i francesi furono nuovamente ricacciati via dagli spagnoli, dopo la sconfitta nella battaglia di Garigliano (29 dicembre 1503) che determinò la perdita di Napoli da parte dei francesi, e l’armistizio di Lione (31 marzo 1504) che confermò alcuni territori piemontesi a Luigi XII in cambio della cessione di ogni pretesa sul regno di Napoli e sul ducato di Milano.

Nel 1508 si costituì la Lega di Cambrai tra la Francia, la Spagna e il Sacro Romano Impero, a cui prese parte anche il papa Giulio II. La lega aveva lo scopo di fermare le mire espansionistiche della Repubblica di Venezia, soprattutto sui territori pontifici della Romagna. Infatti, dopo le concessioni fatte da Luigi XII a papa Alessandro VI, quest’ultimo aveva posto a capo delle signorie romagnole riconquistate nientemeno che il figlio illegittimo Cesare Borgia, detto “Il Valentino“. Divenuto nuovo pontefice Giulio II, questi aveva pensato bene di scacciare il Valentino dalle sue terre, ma nel frattempo Venezia ne aveva approfittato per appropriarsene lei al posto del papato.

Più tardi la Francia sconfisse Venezia nella battaglia di Agnardello (1509) fermando così l’espansione di quest’ultima, ma, timoroso di pretese sulla penisola da parte della vittoriosa Francia, che aveva iniziato una TERZA GUERRA D’ITALIA (1508-1516), Giulio II decise di sciogliere la Lega di Cambrai e di istituire la Lega Santa (1511), per difendersi stavolta da Luigi XII. A essa aderirono Massimiliano I del Sacro Romano Impero (che era già stato avversario di Carlo VIII), Ferdinando II d’Aragona (marito di Isabella di Castiglia) ed Enrico VIII d’Inghilterra (che, in quanto marito di Caterina d’Aragona dal 1509, era imparentato sia col re spagnolo che con l’imperatore Massimiliano: Caterina era infatti sia figlia di Ferdinando e Isabella, che cognata di Filippo il Bello di Borgogna, figlio di Massimiliano). La lega, molto agguerrita, inflisse diverse sconfitte alla Francia, e la questione italiana rimase in sospeso fino all’incoronazione del nuovo re di Francia Francesco I.

Francesco I di Francia. Immagine di pubblico dominio.

Luigi XII, infatti, morì di gotta nel 1515, prima di vedere la fine della Terza Guerra d’Italia. Gli successe il genero, Francesco I, sposo della figlia Claudia e primo sovrano della dinastia dei Valois-Angoulême. Con Francesco terminò la Terza Guerra d’Italia nel 1516, attraverso la conquista di alcuni ducati del Nord, i quali vennero perduti successivamente in altre battaglie col Sacro Romano Impero durante le guerre successive (Francesco I combatté altre quattro Guerre d’Italia; per informazioni su di esse si vada direttamente alla pagina dedicata a questo personaggio storico cliccando sul link).

Le Guerre d’Italia cessarono definitivamente con l’ottava guerra (1551-1559) attraverso la pace di Cateau-Cambrésis (1559) stipulata tra Enrico II, figlio di Francesco, e Filippo II di Spagna, alleato con il Sacro Romano Impero in quanto figlio dell’imperatore Carlo V(clicca sulla “parola calda” apoendice di questo argomento per saperne di più sul trattato di pace che venne firmato). Con questo trattato, la Francia rinunciò per sempre ad avere delle mire sull’Italia, confermando invece la dominazione spagnola nella penisola, soprattutto a Milano, a Napoli, in Sicilia e in Sardegna.

(Scritto da Elisa Quaglia)

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