LUIGI XI DETTO “IL PRUDENTE”

(Scritto da Elisa Quaglia)

Dopo la morte di Carlo VII, che Giovanna D’Arco riuscì a far incoronare re di Francia nel 1429, gli successe il figlio Luigi XI detto “il Prudente” (Le Prudent) , che fu in carica dal 1461 al 1483.

Luigi XI di Francia.

I rapporti con suo padre furono sempre pessimi, sia perché Luigi mirava a impossessarsi del trono di Francia, sia perché accusava continuamente il genitore di condotte dissolute. Nel 1440, quand’era ancora in corso la Guerra dei Cent’Anni, si ribellò alle riforme di Carlo VII (soprattutto quelle relative alla nomina da parte del re degli ufficiali dell’esercito) unendosi alla rivolta detta “Praguerie” fatta scoppiare da Carlo I di Borbone (la Praguerie prendeva il nome dalla capitale della Boemia, Praga, dove era già scoppiata una ribellione del genere).

La rivolta venne sedata da Carlo VII attraverso il Trattato di Cusset, con il quale il re di Francia perdonò i suoi avversari ma relegò il figlio nel Delfinato per 15 anni. Durante questo periodo di tempo, tuttavia, Luigi compì numerose imprese, tra cui prendere parte alla battaglia di Pontoise (1441) e di Pratteln (1443) contro i Borgognoni. Negli stessi anni, venne nominato gonfaloniere del papa Eugenio IV (cioè “difensore della Chiesa cattolica”) durante il concilio di Basilea, Ferrara e Firenze (altri che ottennero la stessa carica furono Francesco Sforza e Alfonso V d’Aragona).

Nel 1445 la prima moglie di Luigi, Margherita Stewart (o di Scozia), morì, presumibilmente di polmonite. Luigi si risposò nel 1451 con Carlotta di Savoia, che era invisa a Carlo VII sia per la giovane età, sia per il fatto di non appoggiarlo politicamente come invece faceva Margherita. Il matrimonio venne accettato solo a seguito del trattato di Cleppé stipulato tra Luigi e Ludovico di Savoia, padre di Carlotta (27 ottobre 1452).

Dei numerosi figli di Luigi XI e Carlotta di Savoia ne sopravvivranno solo tre: Anna (detta “Anna di Beaujeu”), Giovanna (oggi santa) e Carlo (futuro Carlo VIII).

Terminata la Guerra dei Cent’Anni nel 1453 con la battaglia di Castillon, nel 1456 Luigi decise di lasciare il Delfinato e di rifugiarsi presso il duca di Borgogna, Filippo III detto “Filippo il Buono” (Philippe le Bon) che nel 1430 aveva fondato l’Ordine del Toson d’Oro (Ordre de la Toison d’or ) a imitazione dell’Ordine della Giarrettiera inglese (si ricorda che la Borgogna era stata alleata dell’Inghilterra durante la guerra).

Filippo il Buono di Borgogna.

Con Filippo i rapporti furono decisamente migliori che col suo successore, tant’è vero che Luigi riuscì più tardi a farsi vendere da lui la regione della Somme.

Il Delfino rimase nel ducato di Borgogna fino al 1461, anno della sua ascesa al trono, e fu in quel periodo che gli venne dato il soprannome di “ragno universale”(universelle aragne) per la sua straordinaria capacità di tessere trame contro i suoi nemici.

Una volta re, volendo terminare l’opera di “ricompattazione” della Francia avvenuta dopo la Guerra dei Cent’Anni, fu sua intenzione riannettere alla Francia i ducati vassalli che avevano ottenuto l’indipendenza e si erano alleati con l’Inghilterra (principalmente Bretagna, Normandia e Borgogna), ma ciò portò inevitabilmente a una serie di scontri coi vari duchi contrari alla sua centralizzazione del potere. L’avversario storico di Luigi XI fu Carlo I di Borgogna detto “Carlo il Temerario” (Charles le Téméraire), il figlio di Filippo il Buono che successe a quest’ultimo nel 1467. Dal padre, Carlo aveva ereditato un vastissimo territorio che era stato nei secoli sottratto ai dominii francesi: oltre alla Borgogna, possedeva anche la Franca Contea, le Fiandre e l’Artois, nonché il ducato di Limburgo, Brabante e Lorena e la contea di Hainaut, Olanda e Zelanda.

Carlo il Temerario, duca di Borgogna.

Già due anni prima di ottenere il ducato, Carlo il Temerario aveva fondato la Lega del Bene Pubblico (Ligue du Bien public ) per opporsi alle mire assolutiste della Francia. Alla Lega aderirono anche Giovanni II di Borbone, Francesco II di Bretagna, Luigi di Lussemburgo, Giovanni d’Orléans, il duca di Baviera e l’elettore palatino, nonché il duca di Berry che era nientemeno che il fratello di Luigi XI, e che per questo fu messo a capo della coalizione.

Per opporsi alla Lega, Luigi XI si alleò con Francesco Sforza, duca di Milano, e con la città di Liegi il 17 giugno 1465. Il 16 luglio dello stesso anno le due coalizioni si scontrarono nella battaglia di Monthléry, vicino a Parigi, ma senza vincitori né vinti.

Solo in seguito Luigi riuscì ad affermare la propria autorità fomentando le rivolte di Liegi e di Gand (Belgio) contro Carlo il Temerario e riprendendo la Normandia da suo fratello il duca di Berry.

Nel frattempo, Carlo si era alleato col re d’Inghilterra Edoardo IV sposandone la sorella Margherita di York nel 1468. Nello stesso anno, si incontrò con Luigi XI a Péronne (un tempo in Piccardia, e oggi nella regione dell’Alta Francia), con la scusa di accordarsi. Invece, ne approfittò per imprigionare il re di Francia e farsi cedere da lui la Piccardia, concessione che Luigi ritrattò dopo essere stato liberato due anni dopo. Alleatosi col re d’Inghilterra spodestato, Enrico VI, Luigi riuscì a far invadere la Piccardia e la Borgogna, ma fu Carlo il Temerario, nel 1472, che riuscì ad avere la meglio.

Non dandosi per vinto, Luigi XI riuscì, con la sua proverbiale prudenza e abilità di ordire trame, a comprare Edoardo IV elargendogli un’ingente somma di denaro e fidanzando sua figlia Elisabetta di York con il Delfino Carlo. Il tutto fu sancito nel 1475 con il trattato di Picquigny che pose finalmente fine alle ostilità tra Francia e Inghilterra, e per molti storici rappresenta la vera fine della Guerra dei Cent’Anni.

Luigi XI fece inoltre in modo da inimicare contro Carlo il Temerario l’ambizioso imperatore Federico III del Sacro Romano Impero e i cantoni svizzeri, aiutandoli a ottenere l’indipendenza dal duca d’Austria Sigismondo del Tirolo (che era anche parente di Federico).

Più tardi Federico III, interessato ai possedimenti della Borgogna, decise di riconciliarsi con il duca per far sposare suo figlio Massimiliano arciduca d’Austria (futuro imperatore Massimiliano I) all’unica figlia di Carlo il Temerario, Maria, avuta dalla seconda moglie Isabella di Borbone. Tuttavia, nonostante le insistenze dell’imperatore, il duca di Borgogna non concesse mai di fatto la mano di sua figlia.

Massimiliano d’Asburgo, arciduca d’Austria, re di Germania e imperatore del Sacro Romano Impero.

L’occasione di riprendere la Borgogna fu data a Luigi XI pochi anni dopo, con la morte di Carlo il Temerario nella battaglia di Nancy (5 gennaio 1477) combattuta contro Renato II di Lorena e i cantoni svizzeri. Gli successe appunto la figlia Maria di Borgogna che, per la legge in vigore nel ducato, non poteva governare senza un marito che acquistasse da lei il titolo di duca. Così, Luigi XI decise di fidanzare Maria, che era anche sua figlioccia, con suo figlio Carlo una volta rotto il fidanzamento con Isabella di York. Dopo il rifiuto di Maria, allora ventenne, di sposare il Delfino che aveva sette anni, Luigi XI invase la Piccardia e l’Artois.

Per salvare le sue terre, la duchessa di Borgogna decise prima di firmare il “Gran Privilegio” per concedere potere alle province assoggettate al ducato e ottenere la loro protezione, e in seguito di sposarsi con Massimiliano d’Austria (o d’Asburgo) nell’agosto del 1477, come desiderava l’imperatore Federico III (vai alla pagina dedicata al GRAN PRIVILEGIO per saperne di più su questo importante documento).

Il matrimonio tra Maria di Borgogna e Massimiliano si rivelò molto felice. Ebbero due figli: Filippo il Bello (così chiamato in onore del bisnonno Filippo il Buono) e Margherita (così chiamata in onore dell’affettuosa matrigna di Maria, Margherita di York).

Il 7 marzo 1479 si svolse la battaglia di Guinegatte tra l’esercito del Sacro Romano Impero e quello francese, dove le truppe di Massimiliano riuscirono a fermare l’avanzata francese nelle Fiandre. Durante gli anni successivi, però, i possedimenti borgognoni furono messi a ferro e fuoco dalla Francia. Nel 1481, con la morte senza eredi di Carlo V d’Angiò, la Francia riuscì inoltre a riconquistare i possedimenti angioini (se sei interessato, vai alla pagina dedicata agli ANGIOINI per saperne di più su questa dinastia).

Nonostante i tentativi di mantenere l’indipendenza, la Borgogna tornò in mano alla Francia il 23 dicembre 1482 (trattato di Arras), dopo che Maria di Borgogna morì per una caduta da cavallo durante una battuta di caccia il 27 marzo dello stesso anno. Con il trattato di Arras, Massimiliano d’Asburgo riuscì a conservare le Fiandre e l’Olanda; ma la Borgogna, l’Artois e la Franca Contea andarono a Luigi, che morì l’anno successivo (alcune terre furono però riprese dall’Austria nel 1493 con il trattato di Senlis).

Maria di Borgogna

Il Delfino Carlo, incoronato col nome di Carlo VIII nel 1483, venne fidanzato per la terza volta, e stavolta con Margherita, figlia di Massimiliano e Maria di Borgogna. Più tardi, però, su consiglio della sorella Anna di Beaujeu, Carlo VIII decise di sposarsi con Anna di Bretagna dopo che fu dichiarato nullo il suo breve matrimonio con lo stesso Massimiliano.

(Vai anche alla pagina dedicata a LA FRANCIA E LE GUERRE D’ITALIA e a GIOVANNA DI VALOIS per saperne di più sulle imprese dei discendenti di Luigi XI di Francia).

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