PAUL GAUGUIN

Paul Gauguin (1848-1903) è uno dei pittori francesi più conosciuti a livello internazionale e uno dei principali esponenti della fase pittorica chiamata post-impressionismo. Per la precisione, viene definito un Simbolista. Di lui sono molto famosi alcuni autoritratti.

Autoritratto di Paul Gauguin, particolare dal dipinto “Ritratto dell’artista con il Cristo giallo” conservato al Museo di Orsay a Parigi (1889).

Nato a Parigi, aveva lontane origini peruviane (era infatti nipote, da parte di madre, della scrittrice Flora Tristan). In Perù, il giovane Gauguin passò alcuni anni della sua infanzia quando i genitori, nel 1849, vennero esiliati dalla Francia poiché contrari all’ascesa al potere di Napoleone III, imperatore dei Francesi.

Le terre del sud America – dove tra l’altro verrà sepolto suo padre – resteranno sempre a lui care: anche quando successivamente la sua famiglia farà ritorno in Francia, si imbarcherà giovanissimo su un mercantile in partenza da Le Havre (in Normandia) per raggiungere Rio de Janeiro, Panama e la Polinesia.

Paul Gauguin: “Donne tahitiane sulla spiaggia” o “Donne di Tahiti” o semplicemente “Donne Tahitiane” conservato al Museo di Orsay a Parigi (1891).

Entrato nella marina militare nel 1868, partecipò alla guerra franco-prussiana (1870 – 1871) che portò all’abdicazione di Napoleone III.

Iniziò a dedicarsi alla pittura solo grazie all’incontro con il pittore Ėmile Schuffenecker, ma anche grazie alla passione di suo zio per i dipinti di Eugène Delacroix, da cui trasse inizialmente spunto. Successivamente, fu influenzato dallo stile degli impressionisti Claude Monet e Camille Pissarro, quest’ultimo conosciuto personalmente (vai alla pagina sull’IMPRESSIONISMO se sei interessato a questo stile pittorico). In vita, fu sempre un autodidatta.

Paul Gauguin: “Arearea” o “Giocosità” conservato al Museo di Orsay a Parigi (1892).

Nel 1873, Gauguin sposò la giovane danese Mette Sophie Gad, con la quale ebbe cinque figli e andò a vivere in Danimarca svolgendo la professione di agente di cambio. La maggior parte delle sue opere pittoriche furono vendute in questo periodo per mantenere la famiglia.

Solo più tardi tornò in Francia – per la precisione, in Bretagna – dove conobbe il pittore olandese Vincent van Gogh, che fu suo grande amico. Con lui passò diverso tempo ad Arles, nel sud del Paese (Provenza– Alpi- Costa Azzurra), dedicandosi unicamente alla pittura.

Il 23 dicembre 1888, però, in seguito ad un forte litigio tra i due, Van Gogh, già affetto da uno stato mentale molto labile, si tagliò un orecchio. L’evento fortemente drammatico spinse Gauguin ad abbandonare Arles e la frequentazione con Van Gogh.

Dopo questo periodo, il suo stile si fece sempre più simbolista e meno impressionista: infatti, nei suoi quadri più celebri Gauguin non si attiene mai fedelmente alla realtà, sfruttando soprattutto colori brillanti e irrealistici.

Paul Gauguin: “Il cavallo bianco”, conservato al Museo di Orsay (1898).

Nel 1891 decise poi di lasciare la Francia e di trasferirsi a Tahiti, in Polinesia, dove dipinse alcuni dei suoi quadri più belli sugli indigeni, soprattutto donne.

Il soggiorno in Polinesia diventò definitivo solo nel 1901, e l’artista continuò la sua attività pittorica fino alla morte, che avvenne nel 1903 a Hiva Oa, nell’arcipelago delle Isole Marchesi sull’Oceano Pacifico.

Oggi “Paul Gauguin” è anche il nome di una varietà di rosa.

Se sei interessato, vai anche alla pagina sui QUADRI DI GAUGUIN per trovare altre sue famose opere pittoriche.

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